Roma, cosa abbiamo capito dal calcio d’estate

Amichevoli di lusso, tante lacune tattiche e tanto mercato. Ma nonostante questi siano spesso i tre momenti topici del calcio d’estate, dalle poche certezze che ci sono è possibile dedurre delle grandi verità.
Non si spiegherebbe sennò perché i tifosi della Roma non siano in festa per aver pareggiato contro una corazzata come il Real Madrid, buonsenso e nulla di più, perché le amichevoli di agosto sono un po’ come una prova generale prima del debutto: valgono i meriti, valgono gli errori, ma alla fine contano soltanto i secondi.

La fatiscenza dell’attacco romanista (che ha grandi meriti) è data solamente dal mercato, tra chi va e chi viene forse per i giallorossi là davanti dovrebbero optare per far restare quelli che c’erano ieri sera contro il Real. Chissà se basterà a Dzeko la standing ovation dell’Olimpico, chissà se Zaniolo non sia tornato quello della prima parte della scorsa stagione, stavolta, per restarci.

Tante incertezze insomma, l’avevamo premesso, ma qualche verità il calcio estivo della Roma ce l’ha regalata. Per esempio il fatto che in campo nella prima frazione ci fosse una formazione tutt’altro che inedita può essere un monito per i nuovi arrivati, che al livello di minutaggio non hanno brillato in queste amichevoli.
Continuando a guardare i numeri non fa una buona impressione la facilità nel prendere gol, la difesa probabilmente deve ancora prendere le misure date da Paulo Fonseca.

A dodici giorni dall’inizio del campionato iniziamo a tirare le somme insieme ai “nostri” sul periodo estivo della Roma.

Roberto Pruzzo

Quando ci sono questo tipo di partite è difficile trarre delle conclusioni, per il semplice motivo che l’avversario ti permette tutto e tu fai lo stesso con lui. Se ti ritrovi una neopromossa all’inizio del campionato, che si mette lì, che ppm ti concede niente è difficile trovare degli spazi. Nel primo tempo ieri la Roma giocava con gli stessi pregi e gli stessi difetti che conosciamo, c’è Florenzi che ogni volta che gli mettono la palla dietro va in difficoltà, non è una sorpresa, abbiamo visto una coppia centrale che se gioca così alta ti partono da dietro e ti arrivano in porta. Ho visto un centrocampo troppo lezioso per certi versi, però l’avversario ha concesso questo tipo di partita. Una certezza è un calciatore che ti fa la differenza e se te lo tieni è meglio.

Nando Orsi

A me sembra che la Roma abbia bisogno di un difensore che “pensi”, che guidi un po’ la difesa perché questa difesa alta è a rischio, devi avere dei meccanismi che non devi sbagliare, perché ieri era un’amichevole ma poi quando cominciano le partite vere e tu sei alto gli altri trovano le controindicazioni. Noi avevamo uno dei centrali difensivi che era considerato uno dei più lenti, invece per me era uno dei più veloci, che era Mihajlovic: è la capacità di pensiero, la palla letta prima che ti fa essere veloce. Secondo me un difensore esperto che quindi pensa, vale più di un giocatore veloce che non riflette. Qualcuno in questo senso alla Roma serve, non so se sarà Alderweilerd o qualcun altro.

Mario Mattioli

Certamente togliendo Dzeko lì davanti rimane poco. L’anno scorso il bosniaco aveva la luna storta, ma a parte questo, non era proprio lui perché in realtà è un calciatore di livello più alto degli altri, per cui quando le cose non vanno tatticamente è chiaro che se la prenda un pochino. La Roma ha molto da fare ancora, ha certamente bisogno di un difensore ma si sapeva da quando è andato via Manolas. In avanti invece deve capire chi mettere al posto di Dzeko, ammesso e non concesso che insista a darlo via.


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