Inter, a chi le colpe del pareggio con lo Slavia?

La testa del campionato e l’amaro pareggio con lo Slavia Praga, due facce distinte dello stesso allenatore: Antonio Conte.
Le tre vittorie di fila Serie A stonano enormemente con la brutta prestazione contro lo Slavia Praga di ieri sera, match salvato al fotofinish da Barella, unica nota lieta di una serata certamente non da Inter, non da quel gioco e quella motivazione che ci si aspetta da una squadra di Conte.

Il primo responsabile sono io perché non ho inciso come dovevo, sia nelle scelte iniziali sia nel capire che tipo di partita andavo a giocare“, così il tecnico salentino si è inserito in prima fila tra i colpevoli, in cerca di un ghiotto riscatto nel derby di questo sabato (20:45), il primo della sua gestione (come pure di Giampaolo) che nessuno si aspetta deludente come il match contro lo Slavia Praga.

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Franco Melli

Una prestazione così può capitare a tutti, quello che contesto apertamente dei media è l’adorazione pubblica che viene fatta nei confronti di Antonio Conte, non se ne può più. Tu senti i giornalisti “allenati” più o meno da Conte e ogni tre parole ci mettono un “Conte” in mezzo.
Secondo alcuni fa miracoli che nemmeno Gesù farebbe. E’ il più pagato nella storia della Serie A? A maggior ragione! Dobbiamo essere molto realisti e molto tranquilli, ripeto, può capitare a tutti una brutta partita, ma basta dire che Conte è il più bravo di tutti, parlare della “mano di Conte”, ecc…

Nando Orsi

Conte è indubbiamente un grande allenatore, ma quando abbiamo discusso altre volte su una classifica europea di allenatori io ho sostenuto e continuo a sostenere che sia al nono-decimo posto. Sei o sette superiori a lui te li dico al volo.

Bisogna aprire una parentesi anche sulla condizione fisica dei nerazzurri: l’Inter in Italia questo tipo di partite le vince anche in quella condizione perché è più forte tecnicamente. Incontra lo Slavia Praga, che già è avanti di condizione, che corre, che è organizzata e va in difficoltà. All’inizio può anche succedere questo, ma da qui a ostentare ogni volta quest’adorazione per Conte ce ne passa, mi sembra una cosa fuori luogo.

Alessandro Vocalelli

Dò ragione a Franco (Melli, ndr). Ogni volta che si parla di Conte si scende in questa dialettica dell’uomo dei miracoli che trasforma in cigni i calciatori, poi ci crede anche lui, perché fa la parte di quello che nega questo attributo, ma in realtà lo accredita. Lui ha grandi meriti che derivano anche da grandi squadre: ha allenato la Juventus con cui ha vinto, ha allenato il Chelsea che non mi pare fosse una squadra mediocre. Sembra quasi che prenda le squadre da decimo posto e le porti a vincere lo scudetto ma non è così.

Fabrizio Biasin

Ieri l’Inter ha giocato da vecchia Inter, questa cosa non è ammissibile perché sono stati fatti degli sforzi per superare la fase della piccola Inter, che in Europa fa fatica quindi i primi ad ammettere che ieri è stata una partita inaccettabile sono gli stessi protagonisti. Bisogna riuscire a fare qualcosa di meglio ma bisognava farlo da subito ieri.
Detto ciò mi sembra esagerato mettersi a fare il processo per un pareggio in casa, come mi sembra esagerato parlare di Conte non adatto all’Europa, lui ha disputato tre edizioni di Champions, non cinquanta. L’unica cosa che gli si può imputare in Europa è quella eliminazione in semifinale di Europa League, perché poteva giocarsi la finale in casa e c’è stata un po’ di superficialità.

Sento dire che la difesa a tre non va bene e che non ci si va da nessuna parte, ma filo problema non è lì, ma negli equilibri dalla trequarti in avanti: ieri non m i sono piaciuti gli attaccanti. Lukaku sta facendo fatica, finché non ingrana e non trova l’intesa con Lautaro l’Inter avrà un problema. Detto ciò non mi sembra che l’Inter abbia tanti problemi.


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