“Paura eh“, fa ai tifosi colchoneros dopo una serpentina incredibile al 93esimo minuto di Atletico Madrid – Juventus. Uno-due-tre-quattro difensori fatti fuori, un ultimo doppio passo per vedere la gioia spegnersi a soli 5 cm dal palo.
Un rimpianto incredibile, anche se nello sguardo di Cristiano Ronaldo poco dopo sembra esserci più sfida che disperazione, il suo sembra più un “ci vediamo allo Stadium“, dove l’anno scorso le gioie furono addirittura tre.
Detto ciò non sono particolari – a parte questo – gli episodi a favore di CR7 nel match di ieri sera terminato per 2-2. Tanti fischi e tanti marcatori su di lui: Simeone ha studiato bene come fermarlo, anche se i “buu” dei tifosi dell’Atletico sono più di paura che di disprezzo.
Un paio di colpi di testa sopra la traversa e un’occasione nitida con Danilo che preferisce tirare in porta incassando l’urlo di rabbia del compagno col numero 7 sulle spalle: questi i palloni più ghiotti per Ronaldo, forse troppo pochi, ma è pur vero che da lui ci si aspetta che venga scaraventata dentro la rete qualsiasi occasione.
E’ dunque una prestazione da bocciare la sua? O in fondo anche senza subire un suo gol l’Atletico ha risentito dei suoi appoggi lì davanti e del suo atteggiamento sempre affamato? Ecco cosa ne pensano i nostri.
Alessandro Vocalelli
Generalmente con i grandi campioni c’è un approccio un po’ referenziale, anche giustamente. Lo vedi con le persone importanti, con i potenti che quando li vedi entrare in un locale si alzano un po’ tutti e si cerca di trovargli il posto.
Il Ronaldo di ieri a me non è piaciuto particolarmente, nel senso che Higuain per me ha giocato una partita anche di maggior sacrificio. CR7 ha disputato un match in cui pensava e sperava di poter mettere tutto il suo talento al servizio della squadra in maniera diversa rispetto al Pipita, cioè in maniera più individuale.
Il match di Ronaldo mi è sembrato sufficiente, con questa perla finale che poteva decidere la partita ma che comunque non toglie il fatto che il Ronaldo di ieri sera è stato il 30% di quello che può essere il Ronaldo vero.
Tony Damascelli
Ronaldo ha fatto il suo perché ha spesso diretto lui il gioco là davanti. Ha giocato a sinistra dove sia Thomas che Savic avevano dei problemi ogni volta ed erano sempre in due ad andargli addosso e per fortuna su quell’asse Alex Sandro e Matuidi hanno giocato un’ottima partita.
Poi ogni tanto ha svoltato anche a destra e non appena si sentivano i fischi del pubblico si ritrovava dietro un difensore, ma questa è giustamente la soluzione anti-Ronaldo, perché è un giocatore troppo importante per la Juventus e per il calcio.
Poi va bene che quella palla sia uscita ma quel lampo è arrivato al 93esimo e ci dimentichiamo che parliamo di un trentaquattrenne.
Anche quando Messi sbaglia una partita sento dire “non è più lui”, o “che gli succede”, ma questi qui possono sbagliarne anche tre di partite: stai sicuro che nelle altre 27 sono decisivi. E’ lì la differenza tra loro e gli altri.
Stefano Agresti
Io penso che si possa anche discutere Ronaldo, non nel valore assoluto chiaramente perché ha fatto la storia del calcio come pochi altri giocatori, però se vogliamo allargare il discorso al suo rendimento di quest’anno e in generale al suo rendimento nella Juve, io lo dico con grande semplicità: mi aspettavo un po’ di più da lui.
Questa sua straordinarietà che nel Real Madrid era evidente quasi in tutte le partite coi bianconeri l’ho vista poco, molto meno che in Spagna. L’ho vista in quella fantastica partita con l’Atletico l’anno scorso che è passata alla storia, però ecco mi sembra che in passato queste sue prestazioni fossero piuttosto ricorrenti.
Franco Melli
Io su Ronaldo ho dei dubbi che esprimo dallo scorso anno, però secondo me sulla partita di ieri ha una grossa attenuante, cioè che non stato servito a dovere. Se Danilo l’avesse servito anzi che tirare in quell’occasione limpida, o avesse avuto qualche cross in più lui avrebbe segnato. Detto ciò per me la straordinarietà di Ronaldo alla Juve si vede poco.
Leggi anche:
- Basaksehir, nano antipatico tra i giganti di Istanbul
- “Abbiamo messo fine agli storici gruppi ultras della Juve”. La nostra intervista al capo della DIGOS di Torino
- Una squadra vera ma commette gli stessi errori