Il dilemma di Antigone (la famiglia) e Creonte (lo Stato) è un episodio di cui parla anche Hegel, che viene costantemente riattualizzato nella nostra quotidianità.
Ripassiamolo brevemente: Antigone chiese a Creonte di poter seppellire il fratello morto secondo le leggi della famiglia, ma l’onore non gli fu concesso sicché il fratello di Antigone in vita era stato un grande nemico dello Stato.
Risultato: lo Stato fa valere le sue leggi contro la famiglia, seppure esse siano ingiuste.
Ecco che ad esempio oggi si scredita chi si oppone alle vaccinazioni coatte, dicendo che sono le leggi dello Stato a dover prevalere. Ed ecco che poi viene evocata la capitana Carola Rackete, sostenendo che ella è la novella Antigone, che fa valere leggi incompatibili con quelle dello Stato e nondimeno giuste.
Questi paragoni sono evidentemente fuorvianti. Il conflitto non è oggi, come anzi evocato, tra la Famiglia e lo Stato: Antigone e Creonte stanno insieme contro la figura di Re Mida, la figura di cui anche Aristotile scrive nella “Politica”, che trasforma in oro tutto ciò con cui viene a contatto: il modo di agire del capitale.
Da questo punto di vista Carola Rackete non rappresenta la famiglia, ma l’interesse del capitale e delle navi private che mirano ad avere braccia a basso costo importate dall’Africa che sono anche disposte ad entrare in conflitto con lo Stato e con le sue leggi.
Per parte sua l’obbligo vaccinale non rappresenta la potenza di Creonte (quindi dello Stato) contro la famiglia, al contrario è l’interesse del capitale multinazionale e degli interessi cosmopoliti che entrano in conflitto non soltanto con le famiglie ma anche con lo Stato Nazionale e con la sua possibilità di decidere dentro i propri confini.
RadioAttività, la pillola del giorno con Diego Fusaro.
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