CasaPound non è più un partito ma continua ad essere attiva sul territorio in qualità di associazione di promozione sociale e di certo tende uno sguardo a quel che sta accadendo al Quirinale, ma più generalmente anche alle grandi questioni politiche mondiali. Per questo con Simone Di Stefano a Lavori in Corso siamo partiti dalla storia politica del suo ormai ex partito, che desta sempre curiosità nelle sue posizioni antiglobaliste: non pochi problemi sono scaturiti da queste ultime; dalle tante discussioni quando CasaPound ancora era un partito politico fino ad arrivare alla recente censura sui social, anche questa non meno dibattuta.
Parole dure, le sue, anche sulla recente uscita di Renzi dal PD, passando per Greta Thunberg e al suo modo di porre l’accento sulla lotta contro i cambiamenti climatici, per finire con gli attuali obiettivi politici di Simone Di Stefano. Queste solo alcune delle tematiche toccate da Simone Di Stefano durante la diretta di ‘Lavori in Corso’.
Ecco l’intervista di Stefano Molinari e Luigia Luciani all’ex leader di Casapound Simone Di Stefano.
L’evoluzione di CasaPound.
“Siamo un’associazione di promozione sociale. CasaPound vuole tornare a fare quello che ha sempre fatto per il territorio. I nostri militanti possono comunque tranquillamente iscriversi ad altri partiti“.
Su Renzi
“La manovra di Renzi è quella che preoccupa un po’ di più, se si torna al proporzionale puro l’assetto di tutti i governi futuri sarà quello di seguire gli ordini di Bruxelles. Renzi ha sostanzialmente messo il guinzaglio a Zingaretti e Di Maio e dato un bello schiaffo in faccia al capo dello Stato con questo nuovo partito”.
Il dominio delle Multinazionali
“Multinazionali sono spesso e volentieri i grandi evasori, ma si preferisce mettere le mani in tasca al piccolo commerciante e colpevolizzare chi usa i contanti. Perché accade? Perché queste aziende hanno una marea di denaro e se andate a vedere gli europarlamentari in uscita o in pensione spesso li ritroviamo a capo di queste aziende. Speriamo che Lega e Fratelli d’Italia portino questi punti al centro della propria agenda”.
La vicenda Spada
“Nessun intreccio tra le nostre vicende politiche e il clan Spada, al contrario del PD o di altri partiti non siamo mai usciti in nessuna inchiesta. Quando c’è stata la testata al giornalista accade proprio perché lui insisteva nel chiedergli per chi avesse votato. Quando dichiarò di votare 5 Stelle non mi pare che nessuno andò a fare inchieste“
Greta Thunberg
“Sono d’accordo sul fatto che dobbiamo limitare i gas serra e abbandonare il combustibile fossile. Per farlo, dobbiamo fare un piano d’investimenti nazionale che prevede spesa pubblica per convertire la nostra industria. Non serve andare a piangere all’ ONU. Greta sarebbe dovuta andare a chiedere perché importare le merci dalla Cina su container che inquinano tantissimo, anziché parlare di aeroplani. Purtroppo glie lo dicono quello che deve dire“.
“A fronte di una Greta che attraversa l’Oceano con una barca da miliardario per andare a parlare all’ONU, ci sono migliaia di bambini al mondo che lavorano per mantenere un sistema capitalistico di produzione che non viene messo in discussione da Greta”.
Il filo diretto dei radioascoltatori con Simone Di Stefano
Sull’accoglienza
“Il Papa e Scalfari promuovono la mescolanza, quindi la cancellazione dell’identità in favore di una nuova razza meticcia che dovrà dominare il mondo: è esattamente quello che può dire uno che promuove l’eugenetica nazista. Quando tu poni qualcosa nella superiorità fai quel discorso“.
L’identità europea
“Quello che vogliono è cancellare l’identità dei popoli europei autoctoni per avere una massa di lavoratori disposti a lavorare a cifre inaccettabili da italiani ed europei. Chiunque abbia una radice socialista non può che rendersene conto“.
Emergenza abitativa romana
“La risposta all’emergenza abitativa non sono gli sgomberi, ma la costruzione di case. Noi abbiamo lo statuto sociale, informatevi sull’iniziativa. Non bisogna sgomberare nulla tranne alcuni centri sociali che fanno solo violenza a Roma.“
Sul M5S
“M5S più giovane e con più voti di noi? Se Casapound avesse avuto milioni di euro e Pippo Baudo a fare da leader, probabilmente staremo parlando di cose diverse”.
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