Tutele nei confronti dei criminali e non della Polizia ► Intervista a Stefano Paoloni (Sindacato Polizia)

Sono stati sedici i colpi sparati da Alejandro Augusto Stephan Meran, l’uomo che venerdì ha ucciso due agenti in Questura a Trieste sottraendo le loro pistole. Si tratta di dettagli che alimentano le polemiche sugli equipaggiamenti in dotazione alle forze dell’ordine e le condizioni di lavoro cui sono sottoposti. I sindacati di polizia sottolineano la carenza nella sicurezza e in particolare la presenza di problemi con le fondine.

Per parlare della sparatoria di Trieste e delle condizioni dei poliziotti è intervenuto ai microfoni di Radio Radio Stefano Paoloni, Segretario Generale SAP (Sindacato Autonomo di Polizia).

“Il nostro – ha detto Paoloni – è un servizio a favore della collettività, è così che noi e che i due colleghi hanno mostrato di interpretarlo. Oggi siamo costretti a prestare servizio in condizioni di scarsa sicurezza, è da un anno che abbiamo segnalato la questione delle fondine.

Chiediamo che vi sia una commissione ispettiva del Parlamento proprio per verificare lo stato di debilitazione dell’apparato di pubblica sicurezza. I cittadini hanno il dovere di sapere le condizioni delle loro forze dell’ordine.

Dal primo giugno stiamo contando le aggressioni nei confronti delle forze dell’ordine. Ne abbiamo contate 186 e oltre 330 colleghi feriti. Non sai mai se puoi mettere le manette, se le metti rischi il reato di tortura, se non le metti ti esponi a rischi di incolumità importanti.

Ora le attenzioni e le tutele sono tutte nei confronti dei criminali”.


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