Se chiedessimo a qualsiasi tifoso italiano di cosa sei tratta quando parliamo di “fair play finanziario” potremmo essere quasi certi che l’intervistato risponderebbe alla domanda in modo puntuale, preciso ed esauriente. Se invece lo chiedessimo a un madrileno o a un parigino la risposta sarebbe certamente meno zelante. Non si tratta di questioni etniche o di razzismo ma il fatto è semplicemente che la famosa norma dell’Uefa, mentre per le squadre italiane è intervenuta in modo puntuale, preciso e più che esauriente; sembra non essere efficace allo stesso modo per le squadre transalpine o iberiche. Il Psg è vicino o all’ingaggio di Leandro Paredes per il quale verranno versati 45 milioni cash nelle casse dello Zenit. Allan nel frattempo continua ad allenarsi a parte nel centro sportivo di Castelvolturno.
Sì perché non è mica escluso che i parigini non riescano a prendere anche lui nonostante le richieste più che esose (soprattutto per una sessione invernale) di De Laurentiis. La corazzata francese continua ad acquistare, ingaggiare, riparare i suoi presunti punti deboli a peso d’oro. Ma se si doveva star zitti quando i parigini hanno eluso le norme dell’allora presidente Platini con il fortino d’oro che hanno speso per l’acquisto di Neymar, sarà pur lecito quantomeno chiedersi il perché di questo silenzio dell’Uefa. Un silenzio assordante che somiglia di più a un tacito accordo perché la polvere – d’oro – continua ad essere nascosta sotto il tappeto Qatariota.
“Sicuramente avrete notato come nella trattativa tra il Psg e il Napoli ci sia non soltanto il cartellino di Allan ma anche la possibilità che la compagnia Qatariota divenga uno sponsor del Napoli“, chiarisce Xavier Jacobelli a Radio Radio Lo Sport, “d’altra parte quando una squadra appartiene al fondo sovrano di uno stato cambiano anche i parametri di spesa“. E le italiane che si vedono punite ammenda dopo ammenda guardano a bocca aperta, un pò come gli animali della fattoria di George Orwell, dove come ricorda Jacobelli, “tutti sono uguali ma i maiali sono più uguali degli altri“.