Le elezioni in Umbria sono state un grande successo per la coalizione di centrodestra. Dopo 50 anni la regione “rossa” cambia orientamento e premia Lega e Fratelli d’Italia, Salvini porta il suo partito a quasi il 38%, la Meloni tocca il 10%.
Quali conseguenze ci saranno sullo scenario politico nazionale? Quali saranno le prossime mosse del centrodestra? Quali progetti su Roma?
Ecco l’intervista a Matteo Salvini di Luigia Luciani e Stefano Molinari nella puntata di Lavori in Corso.
Ci sono state nuove dichiarazioni che hanno messo al centro dell’attenzione Roma. Vi state organizzando?
“Non se ne può più. Di tutti i romani che ho incontrato non c’è ne è uno che sia contento dell’amministrazione comunale, della Regione, della Raggi, della pulizia, del traffico, dei parcheggi, delle tasse per i commercianti, della condizione dei quartieri popolari. Ormai l’ho preso come dovere morale offrire una possibilità di scelta e di cambiamento ai romani”.
Il vostro nome per Roma lo avete già in testa?
“Ci sono tante persone che si stanno facendo avanti. Bisognerà scegliere non solo il nome ma anche la squadra. La Raggi non è brava e non ha fatto una buona squadra. Non serve quindi solo un buon candidato sindaco ma bisogna partire con una idea di squadra, di città, di quartieri, di organizzazione. In Umbria la Tesei ora vincerà con la squadra”.
Ipotesi primarie per candidato sindaco di Roma centrodestra?
“Non bado alla forma ma alla sostanza. Se si arrivasse ad un nome condiviso da tutta la coalizione di centrodestra e dalle liste civiche si potrà anche fare a meno delle primarie”.
E’ strano che non l’abbiano fatta entrare allo stabilimento Rocca Cencia…
“Non è strano, secondo me è al di fuori della legge. Non mi è sembrato un gesto di particolare intelligenza impedire a un senatore di verificare come vengono smaltiti i rifiuti, anche differenziati, dei cittadini. C’era una puzza… Ci tornerò”.
Dentro la coalizione c’è anche una donna forte… a Roma si dice che se la Meloni si candidasse vincerebbe a mani basse, la convincerà?
“Mi sembra che l’abbia già fatto e che non abbia intenzione di rifarlo. Quindi mi sembra giusto e rispettoso guardare altrove. Con la Lega primo partito, ma sempre facendo squadra, abbiamo qualche responsabilità in più nella buona scelta”.
Per quanto riguarda la Regione Lazio?
“Lì c’è un Governatore come Zingaretti che però è impegnato a fare la riunione per la manovra economica a Palazzo Chigi litigando con i 5 Stelle. Quindi non so quanto tempo abbia per dedicarsi alla situazione del Lazio. O fai il capo del PD o amministri una Regione che è tanta roba”.
Secondo lei c’è un patto tra 5 Stelle e PD sulla tenuta della Raggi fino alla fine?
“Sono due debolezze che cercano di unirsi per fare una forza. Però lo abbiamo visto in Umbria, si sono messi insieme per provare a salvarsi e hanno preso una gran batosta dai cittadini. La Raggi e Zingaretti penso faranno la stessa fine… Roma è in condizioni difficili e l’amministrazione Raggi in tre anni e mezzo non ha fatto niente”.
L’Umbria ha consegnato l’immagine di un Governo all’opposizione del Paese. Come pensate di farlo cadere?
“Con la democrazia. Con il voto dei cittadini: dell’Umbria, dell’Emilia, della Calabria, della Toscana, delle Marche, della Liguria, del Veneto. In democrazia sono questi i mezzi”.
E’ fiducioso che possa cadere questo Governo?
“Sono al Governo da neanche due mesi e si prendono a schiaffi dalla mattina alla sera. Anche noi abbiamo avuto i nostri problemi con i 5 Stelle ma in quattordici mesi qualcosa di buono lo abbiamo fatto. Loro in due mesi non hanno fatto altro che litigare sulle merendine, sulle tasse, sugli evasori e aumentare gli sbarchi”.
Di Maio ha ribadito che Roma deve essere considerata in modo diverso, su questo la Lega non è sempre stata d’accordo…
“Roma ha già poteri e fondi speciali. Il problema è che puoi dare anche il mantello di Batman a Raggi e Zingaretti ma non li trasformi in Batman. Non si tratta di avere poteri speciali ma di avere un sindaco normale”.
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