L’ho già detto e non mi arrendo nel ribadirlo: non esiste nessuna crisi ma un cambiamento deliberato e pianificato.
Se tu decidi di colpire gli affitti agevolati facendo il male dei redditi dei piccoli,
se tu alzi la pressione fiscale sulle piccole e microimprese,
se tu togli la flat tax a vantaggio di chi cerca di sopravvivere, mentre i grandi capitali hanno tutti i vantaggi,
se tu vai a combattere il contante e fingi di non vedere che la malavita sposta enormi capitali non certo servendosi del contante,
se tu fai finta di non capire che ci sono due-tre fondi speculativi internazionali che prendono il 25% di tutto il PIL mondiale,
se tu continui a far credere che ci sia la sovranità dei trattati internazionali te ne freghi dell’articolo 11 (sulla cessione di sovranità nazionale) e quindi di fatto calpesti l’articolo 1 della Costituzione.
“La sovranità appartiene al popolo“, dice quest’ultimo, ma interi giornali continuano a prendere in giro le persone definendole “sovranisti”. Perché dovrebbe essere una presa in giro? Lo hanno scritto i grandi costituenti.
Se invece si vuol fare in modo che la sovranità appartenga al potere finanziario internazionale si fanno tutte quelle cose elencate qui sopra: si crea disoccupazione, si colpisce la piccola e non la grande impresa, si mette in manette chi non riesce a versare le tasse lasciando nel frattempo gli assassini a piede libero, diventando strabici che fanno finta di non vedere quanto è importante tutelare il lavoro e non il grande capitale.
Malvezzi Quotidiani, l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi
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