Nel mese di settembre, del corrente anno, dai dati ufficiali risulterebbe che 44.000 AUTONOMI hanno perso il posto di lavoro e che il mondo dell’occupazione crei ormai quasi soltanto PRECARI.
Forse penserete che io sia ridondante, che sull’argomento ci torni troppo spesso.
È vero!
Ma perché queste categorie, tanto gli autonomi quanto i precari, sono tra quelle più dimenticate?
Un giorno un sindacalista in maniera molto schietta mi disse con grande onestà: “A noi interessano poco o nulla perché non sono avvezzi ad iscriversi al sindacato, perché ritualmente non partecipano agli scioperi e perché non ci consentono di avere un agio nelle trattative (transazioni, clientela) con i datori di lavoro”.
In buona sostanza, mi disse: “Sono dei cadaveri che camminano!”
È chiaro che un precario quale contributo può rendere, nel tempo, al sindacato quando la sua persistenza al lavoro è circoscritta ad un determinato periodo o addirittura saltuaria?
Gli autonomi d’altro canto, siano essi artigiani, commercianti o semplici partite Iva molto spesso non possono neanche permettersi di scioperare perché se quel giorno non lavorano probabilmente non mangiano.
La manovra in corso purtroppo non prevede investimenti che possano favorire il rilancio delle attività di mercato, nonché posti di lavoro più stabili (naturale conseguenza), laddove va bene non aumenta le tasse, laddove va male le incrementa di poco sempre gravando sulle medesime categorie, quelle “chiaramente” più in difficoltà.
Qualche “spiccio” se rimane sarà a vantaggio della riduzione del cuneo fiscale (misura che condivido) e del rinnovo dei contratti pubblici. Misure che comunque, vanno a vantaggio principalmente del posto fisso. E sono contento per loro.
Ma per i cadaveri?
Nulla di significativo!
Completamente dimenticati tanto gli autonomi quanti i precari!
Nessuno ha interesse a sostenere le loro legittime istanze. Nessuno ascolta il loro silente affanno. Anche perché se li spremi non esce una goccia di succo e quindi, nessuno ha interesse a farsi carico dei loro problemi.
VISIONE MIOPE!
Anche perché quei problemi che oggi sembrano non riguardarci, domani ci aggrediranno ferocemente e forse sarà troppo tardi per porvi rimedio.
Nel solo mese di settembre ben 44.000 di quei cadaveri hanno cessato definitivamente di camminare.
In una chiacchierata informale con dei rappresentanti apicali del mondo dei conti pubblici mi veniva riferito con agghiacciante freddezza che ciò avrebbe provocato due effetti, uno positivo e l’altro negativo.
Quello positivo è che si sarebbe ridotta l’evasione fiscale di circa un miliardo. Infatti, in base ai calcoli complessivi che quoterebbero l’evasione fiscale intorno ai 130 miliardi (!?) 44.000 autonomi ne sarebbero responsabili per circa un miliardo. Oggi che si sono estinti chiaramente quel miliardo viene automaticamente espunto dal conteggio complessivo.
La notizia negativa è che se quei 44.000 cadaveri facessero istanza per ottenere il reddito di cittadinanza impegnerebbero la spesa pubblica per quasi mezzo miliardo l’anno.
Possibile che nessuno si renda conto che il passaggio da lavoratore a mantenuto, peraltro, con operazioni di bilancio a debito, prima o poi farà crollare il Paese?
Ah dimenticavo… al sindacalista di prima sapete cosa ho risposto?
“Nessuno si interessa a loro (ai cadaveri) perché non hanno nulla da offrire.
E governi deboli, impreparati, e senza idee finiscono sempre per prevaricare i più deboli, i soli con cui sanno prendersela per continuare beatamente a sopravvivere sul loro scranno dorato”.
Enrico Michetti
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