Sgarbi sui fischi a Balotelli: “Non è razzismo, ma coscienza della diversità”

Lo aveva difeso nel caso del motorino in acqua, ennesima bravata di Mario Balotelli risalente ad appena quattro mesi fa, ma stavolta Vittorio Sgarbi prende le distanze da quel pallone scagliato nella curva dell’Hellas dopo i presunti fischi degli ultras gialloblu.

Il perché lo ha spiegato a ‘Un giorno speciale’, prima bacchettando il capo ultras del Verona (“Un po’ avventato“), ma che di fatto per Sgarbi dice il vero quando dichiara che Balotelli non è un italiano: “Se ci fosse un calciatore cinese si potrebbe dire che è un cittadino italiano, ad esempio residente a Rieti, l’anagrafe italiana potrebbe riportarla così, ma resta di tipologia orientale“.

Il razzismo in realtà esiste perché esistono le razze“, ha continuato Sgarbi, “non facciamo il confronto nero-bianco, facciamolo con un orientale o con un peruviano. Io vedo spesso persone che lavorano per noi dove non lavoriamo più che sono peruviani: il peruviano lo vedi subito. Cosa devi dire, che non è peruviano? Io per mia scelta non vado con donne orientali, ma non perché sono razzista, ma perché non mi piace la tipologia orientale“.

Il razzismo di tipo ariano è l’unico su cui si può sviluppare qualche tema”, conclude Sgarbi, “come quello di coloro che discriminarono gli ebrei. Ci sono ancora i razzisti ma sono l’1% dei co**oni“.


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