“Sindrome della preferita”, a prima vista potrebbe sembrare una rara malattia neurologica. Non è così.
Sapete cos’è?
E’ quella gara che scatta fra due o più donne quando piace lo stesso uomo ed esiste da sempre: le malcapitate tentano di uscirne dalla notte dei tempi, ma è come se ne esce che fa la differenza.
La domanda che a “Io le donne non le capisco” Sonia D’Agostino ha posto a Patrizia Pellegrino, Matilde Brandi e Ascanio Pacelli non è di natura medica, ma culturale: la presenza e la condivisione dello stesso uomo può cambiare i rapporti fra amiche? Oppure le donne hanno superato il cliché della rivalità in favore della complicità femminile?
Patrizia Pellegrino attinge la risposta da “Ricette d’Amore”, l’ultimo spettacolo di Diego Ruiz in cui litiga con altre tre donne (tra le quali Matilde Brandi) per le attenzioni di un don Giovanni quale Ascanio Pacelli: “Nel nostro spettacolo va a finire che noi donne superiamo questo cliché per poter essere legate da un vero sentimento di amicizia – rivela l’attrice – e ci alleiamo per sconfiggere questo essere umano bello e simpatico ma molto discolo“.
“Ascanio acchiappa il cuore di tutte noi, non è solo una cosa erotica, quindi noi ci sentiamo totalmente sbarellate da questi sentimenti che lui porta in scena, questa bellezza, questa simpatia“.
Parlando del “motivo della malattia”, cioè quell’uomo che è in grado di innescare la sindrome, di lui si può davvero dire che riesce a capire le donne?
No, secondo Ascanio Pacelli, che fa riferimento alla sua vita reale e alla relazione con Katia Pedrotti, conosciuta al Grande Fratello dalla quale ha avuto due figli, Matilda di 12 anni e Tancredi di 6: “Non vuol dire che io capisco le donne, vuol dire che sono uscito un pochino a capire i momenti della persona più importante della mia vita , che poi è quello che ci permette di andare avanti“.
“Capire le donne“, conclude Pacelli, “E’ impossibile ma non avrebbe neanche senso perché poi il rapporto diventa piatto, quindi va bene non capirle perché è una scoperta continua“.
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