Pesava 4,55 grammi ma non parliamo di una cosa di poca importanza. Serve a spiegare il significato di due parole oggi molto comuni: “denaro” e “moneta”, che nell’antichità non avevano la stessa valenza odierna.
Siamo nel 269 a.C., alla vigilia della prima guerra punica.
I romani sono entrati a contatto con gli etruschi, dai quali imparano a coniare monete d’argento.
E’ bene precisare che le prime monete d’argento venivano coniate nel tempio della dea Giunone Moneta, cioè la dea ammonitrice.
Si era in epoca bellica, c’erano molti conflitti da affrontare per il popolo romano e avere una dea ammonitrice aveva un significato molto importante per loro.
Quella moneta d’argento venne denominata “Denarius”: dal momento del contato con gli etruschi assumerà la moderna significazione di denaro. Pesava 4,55 grammi e un’autorità ne garantiva il valore accertandosi sempre del peso, un’operazione molto importante per scambi e commerci.
“Pecunia”, “moneta”, “Denarius”: da quel momento sono presenti in economia tre parole che saranno fondamentali per la storia dell’umanità.
MalvezziQuotidiani, capire l’Economia Umanistica con Valerio Malvezzi
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