L’oscuro passato dell’inno dell’Unione Europea

Addio Marcia di Radetzky, quel finale è troppo nazista.
Durante il prossimo concerto di Capodanno l’orchestra di Vienna modificherà il brano da sempre in scaletta con una nuova partitura. Motivo? La versione che da decenni ascoltiamo è stata composta nel periodo nazista.
Vale la pena allora fare una seria riflessione: come la mettiamo con l’inno dell’Unione Europea?

Questo era infatti molto spesso adottato nella Germania del Terzo Reich.

Non solo: l’attuale inno dell’Unione Europea era tra le musiche obbligatorie nel programma musicale per il concerto ufficiale dell’anniversario di Hitler, suonato nella cerimonia d’apertura delle Olimpiadi di Berlino nel 1936 e addirittura risuonato tristemente nei campi di concentramento tedeschi.

Pronti a censurare l’Inno alla gioia?
O come sempre si adottano due pesi e due misure?

L’oscuro passato dell’inno dell’Unione Europea


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