Tre giorni sono bastati alla Roma per passare dal disgusto del Presidente Pallotta al gusto dolce della vittoria nel derby, passando per il brodino con Frosinone. Un 3-1 netto, chiaro, legittimo anche se inizialmente, per una ventina di minuti, era stata la Lazio a dare sensazioni migliori.
Giallorossi, impacciati, tesi, ancora in crisi. La svolta della partita e forse della stagione della Roma al 36° del primo tempo quando Pastore chiama il cambio per un fastidio al polpaccio destro ed entra in campo Lorenzo Pellegrini. Il ragazzo nato a Roma, nella Roma, tornato nella capitale e fortemente voluto dal suo mister. Il numero 7 romanista è l’uomo derby, in assoluto il migliore in campo. Realizza di tacco il primo gol in chiusura della prima frazione, si prende la punizione dal limite per il secondo gol di Kolarov e realizza l’assist per la zuccata di Fazio che chiude il match. E più in generale chiusure e ripartenze, uomo a tutto campo, il calciatore che tutti aspettavano ora c’è.
Nella giornata della rinascita arriva anche quella personale di Santon autore di una ottima prestazione che ha consentito a Di Francesco un diverso impiego di Florenzi riportato in zona offensiva. Davide era arrivato a Roma come ripiego e plusvalenza interista, è diventato protagonista nella partita più attesa dalla sua tifoseria. Se sente l’affetto e la considerazione intorno a se può essere una grande sorpresa, ne è convinto anche il professor Stefano Tirelli che gli è vicino e lo sta ricostruendo psicologicamente dopo una serie di delusioni. Il lavoro del Prof. potrebbe essere utile anche a Dzeko, si capisce lontano un miglio che qualcosa non va. E’ nervoso, irascibile, a volte indolente a certe altre furioso. La Roma ha bisogno come il pane del suo miglior attaccante.
Giallorossi fuori dalla crisi? Forse è presto per dirlo ma vincere il derby si sa regala energie e nuove convinzioni, ora Di Francesco nella sua ricerca spasmodica della migliore Roma possibile potrebbe aver tratto alcune diverse convinzioni.
Ilario Di Giovambattista