“Barberini aperta solo in uscita misura inevitabile. Ecco cosa faremo per i commercianti” ► Pietro Calabrese (M5S)

Pietro Calabrese, assessore ai Trasporti del Comune di Roma, commenta così la recente riapertura della stazione metro Barberini (ma solo in uscita).

E’ l’occasione per stilare anche un primo bilancio sull’operato della giunta Raggi sul trasporto pubblico della Capitale.

Ascolta l’intervista completa a Pietro Calabrese durante “Lavori in Corso” con Stefano Molinari e Luigia Luciani.

Le critiche sulla riapertura di Barberini? In realtà questa funzionalità ridotta era stata annunciata già da dicembre quando avevamo avuto il dispiacere di venire a conoscenza da parte dell’azienda di questo ulteriore cambiamento di requisiti rispetto al deflusso in sicurezza in stazione.

C’è stato anche un episodio che è finito sui giornali in cui io ho criticato chi ha gestito in Atac questa roba, fermo restando che questa stazione così come quella di Repubblica sono state oggetto di incidenti a seguito di quello che poi è stato comunque necessario procedere alla revoca del contratto di manutenzione con l’azienda che aveva operato con modalità fuori da qualsiasi giustificazione oltre che fuori da quanto contrattualizzato.

La rabbia dei commercianti è legittima, la sindaca ha già comunicato che sono in corso le valutazioni su un eventuale ristoro per chi ha avuto dei danni. La nostra preoccupazione era quella di riaprire la struttura offrendo la massima garanzia di sicurezza. I lavori abbiamo chiesto che venissero svolti nel modo migliore.

Ci viene imputato la situazione delle corse perse di Atac, quando fu fatto il contratto di servizio chi ha firmato il contratto doveva preoccuparsi di fare anche gli acquisti dei bus. Ma non è stato fatto, noi abbiamo ereditato una flotta non all’altezza.

Un voto al servizio pubblico del trasporto? Considerando quello che abbiamo trovato il voto va dato ai lavoratori di Atac, se mi metto dalla parte della cittadinanza, le attese alle fermate erano assolutamente inaccettabili quindi il voto sarebbe insufficiente, se mi metto dalla parte dell’amministrazione il voto è più che sufficiente.
Io conto di arrivare a fine consiliatura a un 8–

Se non avessimo rilevato un’azienda sull’orlo del fallimento sicuramente non avremmo avuto gli effetti che abbiamo subito in questi anni.


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