Questa mattina mentre ero al bar a prendere il caffè tre uomini sui 50 anni hanno attirato la mia attenzione. Uno dei tre spiegava agli altri due che da circa un mese ha diritto all’accompagno. Per chi non fosse esperto: “L’indennità di accompagnamento è una prestazione economica, erogata a domanda, a favore degli invalidi civili totali a causa di minorazioni fisiche o psichiche per i quali è stata accertata l’impossibilità di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure l’incapacità di compiere gli atti quotidiani della vita”.
L’uomo in questione all’apparenza gode di ottima salute, sicuramente deambula da solo, non ha problemi di tremori, anche in leggero sovrappeso. Insomma questo signore spiega agli altri due amici che era stato sottoposto ad una visita medico legale e dopo circa due mesi gli è stata erogata l’indennità di accompagno. La spiegazione è finita con un sonoro e sorridente “con 600 euro sicure e qualche lavoretto a nero sto bene”.
Le statistiche dicono che in Italia sia normale, di falsi invalidi ne trovano parecchi ma a me non era mai capitato sentire un commento tanto insensibile. Insensibile verso chi invece avrebbe tutti i diritti di ricevere l’indennità di accompagno.
Perché vi dico questo?
Perché, come tanti di voi, spero, sono veramente incazzata.
Perché penso che lo stato non voglia trovare una soluzione.
Perché penso che tanti italiani siano onesti per mancanza di proposte.
Perché penso che i medici che decidono sono spesso i primi responsabili.
Falsi disoccupati, falsi malati, falsi genitori, siamo diventati un paese di gente che mente per sopravvivere o perché è diventato facile imbrogliare lo stato?
In entrambi i casi perdiamo tutti. Di falsi ne abbiamo tanti, ma tanti sono anche quelli che avrebbero diritto a quell’aiuto e invece per colpa di troppi si trovano a vederselo rifiutato.
E allora vi racconto la storia di un uomo che a 58 anni si ammala di cancro, gli tolgono un rene e poi la colecisti, poi scoprono il tumore alla prostata e cosi finisce anche la sua attività sessuale. Per 15 anni non chiede nulla. A 73 anni la situazione peggiora: quel tumore torna a bussare. Ultimo stadio, si aggiunge un bypass al cuore e il Parkinson.
1.76 per 50 chili, i muscoli ormai non hanno più la voglia di combattere, la prostata non tiene e allora la soluzione finché il rene non ha problemi è il pannolone, la radioterapia, le pasticche che aggiustano una cosa e ne rompono un’altra. La famiglia lo convince a chiedere l’accompagno. Va a visita medico legale e lo stesso medico quando lo fa spogliare rimane sorpreso da quel fisico che non nasconde il dolore. Il medico gli chiede come mai non abbia chiesto nulla prima. L’uomo, con una dignità che hanno tanti italiani, quelli corretti, gli risponde che non l’avrebbe chiesta nemmeno oggi se fosse stato autonomo, ma con una pensione di 1.000 euro anche i pannoloni fanno la differenza.
100% di invalidità riconosciuta, ma l’accompagno quello no.
Quello non può averlo perché anche se cammina piano, inciampa, non riesce a firmare, anche se i suoi muscoli si sono arresi, anche se si vergogna a far vedere che porta il pannolone, anche se non fa più sesso da quando aveva 58 anni, anche se psicologicamente è a pezzi, anche se il cuore è fiacco, anche se le gambe tremano, nonostante tutto questo lui ancora piano piano riesce a camminare senza sedia a rotelle e quindi non può avere quelle 500 euro.
Anche se l’oncologo scrive che ha bisogno di un sostegno, anche se il neurologo sottoscrive che non può camminare da solo, anche se il cardiologo afferma che non può svolgere le quotidiane attività. Nonostante tutto, quel sostegno gli è negato.
Non è riconosciuto nemmeno il costo dei pannoloni.
Niente, non ha diritto a nulla, anche se per 40 anni ha pagato l’Inps.
Ma non vi vergognate? Come questo signore ce ne sono tanti altri che in silenzio, che con dignità vanno avanti, che anche se “sanno” fanno finta di nulla senza lamentarsi.
E la commissione che lo ha valutato?
“Di tutti quei rispettabili professionisti che si passano certificati e si verificano tra di loro, che si riuniscono a valutare con serietà e competenza, giusto uno ogni tanto viene preso con le mani nel sacco. Sarà che a forza di attestare invalidità inesistenti hanno imparato a simulare bene le più opportune per loro: non sentono, non vedono, non parlano. Ma intascano”. (ilfattoquotidiano.it)
VERGNOGNATEVI.
Susanna Marcellini