“La Juventus non è una squadra, vive sulle prodezze dei singoli” ► Ottavio Bianchi

La lotta scudetto in Serie A si fa sempre più agguerrita.

Dopo il passo falso della Juventus a Verona contro l’Hellas, l‘Inter è riuscita nell’aggancio al vertice battendo nel derby il Milan in rimonta per 4 a 2.
La Lazio continua la striscia di risultati positivi confermando l’ottima stagione e vincendo contro il Parma per 1 a 0.

Quale squadra riuscirà a mantenere un ritmo così frenetico? La Lazio continuerà a ottenere gli ottimi risultati fin qui conseguiti? Conte è il valore aggiunto di quest’Inter? Quali sono i problemi della Juventus?

Ascolta l’intervista al mister Ottavio Bianchi, ex allenatore di Roma, Napoli (con cui ha vinto lo scudetto nel 1987), Inter e Fiorentina intervenuto a Radio Radio Lo Sport.

La lotta scudetto è completamente aperta, anche perché la Juventus non ha ammazzato il campionato.
La Lazio oltre a giocar bene ha la possibilità di programmare settimanalmente il lavoro, la Juve no. L’Inter è in piena evoluzione, è un bel finale.
Io non sono bravo con le previsioni però è veramente incerto.

La Juventus ha l’organico migliore però finora non è ben definita. Non è una squadra!

Vive sulle prodezze dei singoli, non mi sembra che a vedere la Juventus si veda una squadra ben organizzata. In certi momenti si in certi no però vive sulle capacità dei singoli.

L’Inter è in piena evoluzione. Conte gioca molto sul fattore agonistico. Sul fattore della carica agonistica. Ha giocatori adatti in questo, ha un ambiente molto vicino in questo. L’ambiente è molto importante per conseguire un risultato.

La Lazio invece ha dei buoni campionati alle spalle ed è una delle squadre più pericolose nel senso che non hanno nulla da perdere, giocano un buon calcio, non hanno problemi di dualismo, mi sembra dal di fuori che l’ambiente sia molto sereno e molto carico e questo è molto difficile a Roma. Hanno la possibilità di lavorare in settima tranquillamente e questo andando avanti sarà un grandissimo vantaggio.

A Roma c’è un ambiente molto particolare, paradossalmente è molto più facile lavorare a Napoli e Milano, a Napoli perché c’è una squadra solo mentre a Milano sono molto più abituati a vincere e non vivono solo il derby come una stagione. A Roma invece nel momento della vicinanza del derby si trasformano tutto, a Roma il lavoro in programmazione non è attuabile.


ISCRIVITI AL NOSTRO CANALE YOUTUBE