La formula per salvare il paese esiste, ma bisogna scardinare il sistema imposto dall’Unione Europea

Ogni volta che c’è uno scambio in un sistema economico il Pil aumenta di un valore pari al valore della transazione. Poi ci possono essere dei moltiplicatori a seconda del tipo di merci e servizi scambiati.

Dunque maggiore è la transazione, maggiore è la creazione di Pil, ma fa la differenza anche il numero di scambi: maggiori sono gli scambi e maggiore è la velocità con cui avvengono, maggiore sarà la ricchezza di un paese.

Ecco perché noi abbiamo l’interesse che la moneta non si blocchi – nelle banche, nelle cassette di risparmio della gente – ma anzi che giri in un’economia.

E’ così che aumentano i beni, i servizi e la ricchezza.

Più rapido e diversificato è il meccanismo di scambio, maggiore è la ricchezza che viene creata nel sistema economico.

La ricetta neoliberista che da decenni ci raccontano invece prevede di tagliare la spesa pubblica e aumentare le imposte per fare il saldo del bilancio. E’ in questo modo che lo Stato è stato distrutto dall’Unione Europea, è in questo modo che sono aumentati i poveri a milioni nel nostro paese.

L’Economia Umanistica invece dice che bisogna fare investimenti, bisogna rimettere il lavoro al centro dell’economia. Se fai investimenti crei posti di lavoro, se crei posti di lavoro crei reddito, se aumentano i salari aumentano gli scambi e se aumentano gli scambi aumenta ancora di più il Pil.

E’ così che si crea un circolo virtuoso e non vizioso come quello che è stato creato negli ultimi decenni.

Inoltre bisogna avere chiaro che la vera finalità non è fare aumentare la ricchezza, ma ridistribuirla. Con l’Euro e con questa Unione Europea la ricchezza è stata accumulata su pochissimi capitalisti speculatori, con l’Economia Umanistica la ricchezza verrebbe distribuita su tante persone che lavorano.

Malvezzi Quotidiani, pillole di Economia Umanistica con Valerio Malvezzi.


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