Lettera aperta al prossimo sindaco di Roma: ecco cosa serve davvero alla città

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi

Si avvicinano le elezioni nella Capitale e i romani iniziano a interrogarsi per lo meno sulla figura di sindaco che più servirebbe in questo momento.
Forse sarebbe opportuno un sindaco che si avvicini a quelli del passato, non tornando troppo indietro ma col tratto distintivo dei primi cittadini degli anni passati: un’idea di città.

Ci riferiamo quindi a qualcuno che abbia almeno a mente cosa dovrebbe unire i cittadini oltre le mura e i monumenti, che valorizzi la civitas e non soltanto l’urbs.
Parliamo di Roma, si tratta ovviamente di una città difficile da governare, nessuno lo nega.

Io un piccolo piano a cui dare precedenza ce l’avrei: la mobilità.
E’ sotto gli occhi di tutti, il traffico rende questa città invivibile e scomoda per lavorare.

Molte sono le cause oggettive del traffico, i tanti posti di lavoro, i tanti ministeri, il fatto di avere un centro storico enorme, ma soprattutto a mio avviso il fatto di avere un centro storico di carattere medievale.

Cosa significa? Significa che queste città erano fatte in passato per uomini a piedi, a cavallo, in carrozza: non certo per autobus e autovetture.
Bisognerebbe avere più cura del ferro, estendere le metropolitane di superficie e di profondità ed eliminare progressivamente gli autobus inquinanti a vantaggio dei filobus.

Sarebbe cosa buona inoltre favorire le altre vie di mobilità: biciclette, monopattini, auto condivise affittabili dandogli corsie privilegiate.
Il centro della città dovrebbe infine essere sgombro di auto private.

Una cosa di cui certamente non ha bisogno questa città sono i cantieri.
Si tratta semplicemente di fare nuove leggi e farle rispettare, come accade a Milano, dove nel centro storico non si entra a meno che non si paghi una certa cifra: a Roma bisognerebbe essere ancor più drastici.
I centri storici devono essere a misura d’uomo, non di autovetture!

Soprattutto il nuovo sindaco sappia che non servono piccole soluzioni di propaganda di chi non conosce questa città e i suoi problemi più gravi.
Penso e spero che il prossimo primo cittadino della Capitale tenga conto di tutte queste cose.


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