Salvini ha detto una cosa pericolosissima. “L’aborto non è un sistema contraccettivo. E’ giusto che sia la donna a scegliere però non può arrivare a prendere il pronto soccorso come la soluzione a uno stile di vita incivile. Ci sono donne che arrivano per la sesta volta in pronto soccorso per una interruzione di gravidanza”.
Uno come Salvini che si permette di giudicare lo stile di vita di donne che decidono di interrompere la gravidanza anche a scapito della loro stessa vita? Un tamarro erotico, cosi come lo ha giudicato la “sardina”, che si permette di usare un tema così delicato e lo fa pubblicamente? Chi gli dà il diritto – dicono – di affrontare un tema così femminile?
Come se gli altri politici a rotazione non avessero usato temi delicati per la campagna elettorale. Spariamo a zero su tutto, ma sull’aborto no, quello non si può toccare.
Siamo troppo pudici per ammettere che tutti usiamo argomenti scottanti, a volte difficili, per un click in più? I politici lo fanno per i voti, i preti per mantenere il loro potere, le influencer per guadagnare di più, e il popolo per sentirsi importante. Perché più follower hai più sei fico.
Zingaretti scrive su Twitter che “Salvini le spara grosse perché è in difficoltà, giù le mani dalle donne e dalla sanità italiana”. Vorrei ricordare a Zingaretti, un po’ distratto, che le donne hanno ancora la libertà di farsi mettere le mani addosso da chi vogliono, e che la sanità italiana non funziona. La Boldrini la pensa più o meno come Zingaretti: “Decidere di abortire è una scelta difficile, lo stile di vita incivile è quello di un uomo che pur di raccattare qualche voto offende e strumentalizza”.
E’ vero, decidere di abortire per una donna è una cosa difficile, anche quando te lo consigliano i medici, figuriamoci quando devi farlo perché costretta o perché sai che non puoi dare un futuro a quel bambino.
Cara Boldrini è vero quello che lei dice nella prima parte del suo discorso, l’aborto è una cicatrice che rimane a vita fuori e dentro una donna.
Ed è proprio per questa cicatrice che vorrei, da donna che quella cicatrice la porta come un fardello, sentire più uomini affrontare questo discorso. Vorrei sentire nelle scuole dire che l’aborto non è la soluzione ad un errore, che la pillola del giorno dopo non è un aspirina, che nel 2020 esiste la pillola. Vorrei sentir dire che non si può arrivare al terzo aborto, vorrei sentir dire che se anche dovesse accadere per sbaglio lo Stato sarà lì pronto a darti una mano invece di un calcio in culo.
Perché è questo che lo Stato fa, e lo fa sotto gli occhi di tutti: politici, preti, medici.
Perciò se Salvini affronta questo discorso ben venga e voi benpensanti invece di criticarlo fate qualcosa, trovate una soluzione. Perché non possiamo parlare di aborto in Italia in modo civile? Perché c’è il Vaticano? Perché la legge 194 non ha maiavuto applicazione? L’aborto è una sconfitta per tutti, ed è per questo che nel 2020 non si può far finta di nulla. Ci piace che gli uomini si schierino in prima linea contro il femminicidio però se si azzardano a parlare di aborto quello no, non ci sta bene.
Perché?
Sa qual è il mio diritto? Avere una sanità che funziona. Perché quando è capitato a me un aborto terapeutico io mi sono ritrovata in una stanza d’ospedale accanto ad una donna felice. Entrambe abbiamo avuto la stessa assistenza in camera operatoria, ma quando siamo risalite lei in braccio aveva suo figlio io nulla.
Perciò non parli a me, come a tante donne che come la sottoscritta avranno dovuto affrontare una cosa del genere. Non si azzardi a dire a me chi può o non può parlare di aborto quando il mio Stato non ha pensato a quali potevano essere le conseguenze psicologiche. E mi scusi se quando vedo ragazze abortire con la facilità di un giro a luna park io mi incazzo.
Perché l’aborto non è uno stile di vita civile. L’aborto è l’ultima soluzione che la donna dovrebbe dover scegliere.
Susanna Marcellini
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