Torino, la vergognosa richiesta del Rettore è il nuovo fascismo che si manifesta

Il fascismo è tornato…

La società orwelliana è già tra noi. L’ultimo proclama del distopismo divenuto realtà giunge dall’Università di Torino: “L’università – si legge su La Stampa – concederà spazi per dibattiti, conferenze e attività culturali solo a chi abbia firmato una dichiarazione di antifascismo e antirazzismo”.

Il paradosso è lampante e sotto gli occhi di tutti: per poter parlare occorrerà avere la tessera di antifascismo.

In sostanza il fascismo è tornato, coperto sotto il nome dell’antifascismo.

Solo chi ha la tessera può parlare. Tutti gli altri saranno silenziati.

Quella che si sta dispiegando sotto i nostri occhi è la malvagità del bene.

Si sta perdendo di vista quello che dovrebbe essere uno dei principi cardinali di una società libera: quello per cui ogni tesi, anche quella più sbagliata, ha il diritto di espressione.

Le idee false e sbagliate, come quelle del fascismo e del razzismo, si combattono con le idee non con la repressione che già avvalora il principio stesso della violenza fascista.

L’antifascismo, che fu giusto e sacrosanto ai tempi di Gramsci, diventa oggi una volgare risorsa ideologica del pensiero unico.

Pensiero unico che diffama senza tregua come fascista chiunque non vi sia allineato per poi silenziarlo in nome dell’antifascismo.

E’ il nuovo fascismo dell’antifascismo, che con nome invertito attua di nuovo i principi della violenza per impedire la libera espressione.

In ciò sta la vera anima totalitaria del potere della società liberista.

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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