L’Italia sta vivendo ore di panico per via del coronavirus.
Il nostro è il terzo paese al mondo per numero di contagi: 219 i casi accertati e 6 i decessi, dati questi che non sembrano destinati a scendere, anzi.
I casi di contagio si concentrano, al momento, in Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia Romagna dove si sono vissuti momenti di grande agitazione con scuole chiuse e corse ai supermercati.
Quanto manca per trovare un vaccino? Efficace la scelta di chiudere alcuni luoghi di aggregazione? Come bloccare il contagio?
Ascolta l’intervista del professor Alessandro Meluzzi durante ‘Lavori in Corso’.
“Paura o psicosi? La psicosi non va utilizzato perché è quando qualcuno ha un delirio e vede qualcosa che in realtà non c’è, in questo caso potrebbe parlarsi di fobia, cioè di paura poiché siamo di fronti a un problema che c’è.
Assimilare il coronavirus ad un’influenza è una cosa impropria. La cosa è tendenzialmente più grave di una normale influenza.
Tutti cercano il paziente 0 e io vorrei che voi ricordaste che l’Italia è costellato da un numero elevato di centri massaggi cinesi che sono sostanzialmente dei bordelli dove ruotano delle giovani ragazze, alcune delle quali minorenni, che come in tutti i casini ruotano. Sono entrate spesso illegalmente, circolano illegalmente e delle cui condizioni di salute nessuno sa niente.
Conoscendo l’animo umano vi dico che se un giovane o un vecchietto è stato a fare un massaggino con happy ending allora è chiaro che non lo racconterà immediatamente.
Quanti hanno fatto uno screening serio di questi soggetti eventualmente portatori all’interno di questi luoghi che ormai sono tutti chiusi o semi chiusi perché il cliente tende ad avere un po’ di paura.
I cinesi hanno “ospedalini” loro dove fanno aborti, terapie alternative, spesso scompaiono anche cadaveri, come si fa a rintracciare il paziente 0?
Dalle nostre frontiere a groviera stiamo facendo entrare soggetti che sono completamente fuori controllo.
Io vedo scendere gente allegramente e senza mascherina.
Siamo in un paese che ha le scuole chiuse ma i porti aperti: i ragazzi non vanno più a scuola ma intanto le frontiere rimangono aperte.
Sequestriamo intere zone della Lombardia, se l’avessimo fatto con un’isola africana ci avrebbero fucilato. Noi non chiudiamo le frontiere e non blocchiamo nessuno dipende da Bergoglio, dal buonismo, la cosa più interessante è quella antropologica: c’è una parte di paese con le braghe abbassate.
Molti saranno attraversati da questo virus senza neanche accorgersene. Un 20% va incontro a manifestazioni cliniche molto massicce, questa è la vera zona a rischio perché non c’è nessun antibiotico: contro i virus gli antibiotici non servono a nulla.
Alcuni miei amici medici russi dicono di stare attenti agli impianti di condizionamento che ci sono nei treni, negli uffici e perfino nelle camere operatorie”.
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