Siamo stati confinati per tempo?

Altra puntata dedicata a questo Covid-19 ma il punto è tutto in una questione, se i focolai italiani (2 o 3 e tutti nelle regioni del Nord) siano stati adeguatamente confinati in tempo e per scoprirlo ci vuole ancora tempo: due settimane a partire da quando si è cominciato sono il tempo di incubazione del virus e dunque è quel tempo che dobbiamo aspettare.

Se dopo quel tempo non ci saranno stati troppi sconfinamenti e sopratutto non saranno stati creati altri focolai ecco che la diffusione potrà essere messa sotto controllo.

Qui si tratta di questioni che riguardano l’epidemiologia sul campo e cioè il poter fare degli studi epidemiologici tracciando i contagiati, i pazienti e ritrovando il paziente 0.
Su questo i cittadini possono avere anche un’opinione diversa ma di fatto si tratta di differenze di grado non d’igiene, è un virus nuovo per i sapiens, nuovo per gli scienziati, dunque ancora non hanno fatto in tempo a scrivere articoli sulle riviste scientifiche ce n’è forse soltanto qualcuno in cui si discute per esempio sulla percentuale di coloro che contratta la malattia poi finiscono in rianimazione, una percentuale intorno al 20%, dunque significativa, rispetto all’influenza che non ne porta quasi nessuno in rianimazione che può essere comparata con la mortalità appunto rispetto all’influenza comune, a seconda naturalmente del virus perché quella poi cambia stagionalmente.

Tutto questo per dire che si tratta di una materia piuttosto complicata che soltanto il tempo ci dirà se è stata sciolta in maniera positiva (per quello che riguarda la declinazione italiana), probabilmente in altri paesi europei questo non c’è stato per varie ragioni, si è preferito tracciare, si è stati pure più fortunati, ma forse non ci sono stati nemmeno tutti i controlli che da noi hanno invece ingigantito il numero dei contagiati.

Rimane sempre un virus con un’altissima capacità d’infettare ma con una bassissima capacità di uccidere: le 7 vittime (ci dispiace per tutte) avevano tutte altre patologie o erano molto anziane e in più il virus è stato identificato molto tardi.

GeoMario, cose di questo mondo – Con Mario Tozzi


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