Coronavirus ► Per salvare la nostra economia c’è un’unica soluzione

La Cina in queste settimana ha l’economia messa a dura prova dalle conseguenze del coronavirus, che ha paralizzato la produzione, il commercio, le borse.
Non risulta però che stia chiedendo un contributo alla sua popolazione per le popolazioni colpite come siamo soliti fare noi con le donazioni via sms quando accade una catastrofe naturale. Non risulta che la Cina abbia supplicato qualcuno di scorporare le spese per l’emergenza dal rapporto tra deficit e Pil, non risulta neanche che abbia difficoltà a finanziarsi o a trovare liquidità.

La Cina ha la propria sovranità monetaria quindi la sua Banca Centrale ha abbassato da subito i tassi e contestualmente sta facendo, in autonomia, grosse iniezioni di liquidità in sostegno delle aziende locali ed ha annunciato un taglio delle tasse per tutti.

Il vaccino quindi, che non può essere creato dal nulla, resta l’unico problema, ma sicuramente non hanno il problema di come finanziare le misure di emergenza. Quindi il punto è proprio questo, a situazioni di emergenza devono seguire operazioni straordinarie.

Noi in Europa invece pretendiamo di rispondere alle emergenze con le misure ordinarie quindi con i vincoli da rispettare, con le coperture da trovare, con la Banca Centrale che non vuole prestare agli stati e con i mercati che vanno nel panico togliendo ossigeno. Addirittura noi pretendiamo anche di continuare con i tagli alla sanità: una follia!

Ora siamo di fronte ad una possibile pandemia e una questione di salute e di una questione vitale, non possiamo appellarci a numeretti, vincoli creati da noi stessi per autosabotarci, Banche Centrali che non fanno le Banche Centrali, inflazione, svalutazione o cose di questo tipo.

Credo che ognuno di noi sia disposto a vedere un minimo d’inflazione e magari il suo bene leggermente svalutato piuttosto che vedere se stesso o i propri familiari finire in quarantena con un virus sconosciuto.

Allora il Governo italiano deve fare immediatamente due azioni ma oggi, non domani:

  • deve emettere dei coronabot che debbono funzionare con la stessa logica dei mini-bot, da usare per pagare le misure di prevenzione, assistenza e messa in sicurezza dall’emergenza coronavirus. Lo stato accetterà i coronabot per il pagamento di tributi e tasse fino alla fine dell’emergenza avremo quindi una sorta di moneta parallela;
  • contemporaneamente lo stato emetterà dei coronabond che verranno acquistati dalla Banca Centrale Europea e serviranno per dare aiuto alle imprese che hanno subito danni da coronavirus, per poter dare crediti d’imposta, per adeguare le strutture sanitarie all’emergenza e per poter dare sostegno alle imprese.

Questi soldi che la Banca Centrale Europa crea dal nulla per acquistare titoli la banca stessa li deve prendere e mettere in quarantena a vita. Tanto non gli cambia nulla, lo stato non dovrà quindi restituirli e non sarà nuovo debito.

Con queste nuove misure si possono salvare le vite delle persone quindi nessuno mi faccia discorsi su svalutazioni o inflazioni varie perché se l’ipotetica perdita parziale di valore di un nostro bene deve essere paragonata alla possibilità di perdere la vita umana allora meritiamo tutti l’estinzione con o senza il coronavirus.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo


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