Il pubblico lo vuole Ministro o consulente esterno del Governo, ma per Flavio Briatore il ruolo non è interessante: “La politica? Quello è un altro mestiere… io ho altre priorità. I consulenti non servono a niente. Il consulente se fosse così bravo avrebbe la sua attività”. Una possibilità di interazione tra Briatore e la politica perciò è da escludere:“Il problema vero è che in politica è difficile incidere: io nei miei locali se decido di fare una cosa il giorno dopo è fatta, l’esecuzione è immediata. La politica no. In politica c’è chi dice sì, chi dice no… Loro non vanno diretti al problema! Per loro è un fatto politico, è un fatto di mantenere le loro sedie“.
Come vede allora Flavio Briatore il rapporto tra Stato e imprese? “L’Italia non aiuta gli imprenditori. Non riusciamo a fare un discorso costruttivo perché l’imprenditore è visto come quello che sfrutta la gente.” Una ripresa insomma è pensabile solo nell’ottica di uno scambio: “L’imprenditore dovrebbe lavorare con la politica e la politica dovrebbe lavorare con l’imprenditore, perché noi possiamo dire alla politica cosa serve, non loro… perché loro non hanno mai lavorato!”
Anche sul reddito di cittadinanza la sua opinione è ben delineata: “Il nuovo Governo parla sempre di aiuti, ma non incoraggia i giovani! In Italia parliamo solo e sempre di sussidi, non si parla di far partire il lavoro. Il Paese è come se fosse anestetizzato, non c’è motivazione. Potevano dire alle aziende che ‘chi assume i giovani paga la stessa cifra del reddito di cittadinanza’ così almeno diamo loro dignità. Poi se vediamo che uno è bravo può crescere, se vediamo che è lavativo lo segnaliamo”.
E’ possibile allora una ripresa? Cosa c’è nel nostro sistema che non funziona? “Il turismo dovrebbe essere il Ministero più importante, ma non abbiamo neanche la sede! Per la sede del Ministero del turismo devi andare al Ministero dell’agricoltura, capisci già che non c’è interesse! Se io fossi Primo Ministro… il turismo dovrebbe essere attaccato al Primo Ministro! Il Primo Ministro Conte dovrebbe avere il simbolo del Colosseo. Non si fa perché non credo neanche che abbiano le capacità di farlo. Ci vuole gente brava e la gente brava bisogna pagarla!”
Lo stesso vale, secondo l’imprenditore, per la proposta del Governo di chiudere i negozi la domenica: “L’imprenditore, il commerciante deve essere libero nella sua azienda di decidere quando apre e quando chiude. L’affitto lo paghi sette giorni la settimana e se la gente trova i negozi chiusi va a comprare online. Amazon non chiude la domenica“.
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