Coronavirus, Massimo Galli: “Non illudiamoci, non sarà cosa breve. In 42 anni mai visto situazione come questa”

Emergenza coronavirus, questi gli ultimi dati aggiornati: 1.835 contagiati e 52 decessi. La situazione continua a ricevere la massima attenzioni dalle autorità e dalle istituzioni, con alcune zone di Italia che proseguono nel loro isolamento e nella limitazione delle “attività sociali”.

In particolare il sistema sanitario del nord Italia si ritrova sotto forte stress per far fronte al numero crescente di pazienti e l’adozione di presidi e provvedimenti volti a tutelare la salute degli addetti ai lavori. Tra questi in prima linea l’ospedale Sacco di Milano, con il prof. Massimo Galli, primario infettivologo, a guidare il reparto.

Quale è la situazione del coronavirus in Italia? Quanto durerà ancora l’emergenza? L’italia è attrezzata per far fronte a questa emergenza?

Ecco l’intervista – con tutti gli aggiornamenti e le ultime notizie sul coronavirus – di Luigia Luciani e Stefano Molinari al Prof. Massimo Galli.

Coronavirus non sarà una cosa breve, è inutile illudersi su questo

“Dobbiamo continuare sul contenimento dell malattia, è una malattia che nella maggior parte dei casi guarisce senza lasciare problemi. Però siamo una paese anziano, e gli anziani sono più facilmente vittima di questa malattia.

Si devono mettere in atto tutti i presidi e i provvedimenti necessari a contenere questa malattia. Non sarà una cosa breve, è inutile illudersi su questo. Non continuiamo a fare un avanti indietro sul ‘risolviamo in pochi giorni’, non sarà così”.

Questa è una evenienza fuori scala

In 42 anni di professione come infettivologo non ho mai visto una situazione che mi ha costretto a ribaltare completamente l’organizzazione del reparto, a svuotare il reparto di ogni altra patologia per accogliere questi pazienti, ci ha costretto ad ampliare gli ambiti di assistenza, ha messo in crisi alcuni grandi ospedali della Lombardia – o comunque li ha messi sotto grandissima pressione – ha occupato una quantità di letti di rianimazione con le conseguenze immaginabili… Tutto l’apparato è sotto stress e questo l’influenza non lo ha mai fatto dal tempo della ‘spagnola’.

Per quanto si poteva essere preparati ad una evenienza importante, questa è fuori scala. Signori, abbiamo le corsie traboccanti di persone con questo problema”.


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