Le 8 lezioni che il coronavirus ci ha insegnato sull’Europa e sul neoliberismo

  1. Un paese senza sovranità monetaria può gestire le questioni ordinarie e, forse, le crisi bancarie, ma non situazioni di emergenza, epidemie, pandemie: non ha i mezzi per farlo.
  2. Il sistema monetario europeo è congegnato per sacrificare i popoli sull’altare del dio mercato.
    L’aumento dei tassi di interesse a cui sono soggetti proprio i paesi più colpiti dall’emergenza come l’Italia dimostra che invece di dare soccorso a questi ultimi, vengono drenate via le risorse verso i mercati finanziari.
  3. Il coronavirus ci ha insegnato che i burocrati europei sono degli sciacalli disposti a sacrificare il paese purché non vengano sforati i loro vincoli: non ho sentito dire, ad esempio, che a causa dell’emergenza è sospesa la contribuzione dell’Italia al Mes, anzi, stanno approfittando della confusione generale per ultimarne la riforma.
    Così come non è sospeso il pareggio di bilancio o il fiscal compact: l’Italia continuerà la sua contribuzione netta all’Europa a cui manderemo molti più miliardi di quelli che riceviamo nonostante l’epidemia.
  4. L’Unione Europea intesa come popoli uniti e solidali non esiste: i francesi hanno appena dimostrato – anche con lo spot sulla pizza – quanto possano essere spietati nei nostri confronti e quanto non perdano occasione per danneggiare la nostra immagine agli occhi del mondo.
  5. L’apertura dei confini voluta dall’Unione Europea è solo una questione retorica e ipocrita, infatti i confini restano spalancati se servono a portare migranti in Italia, ma chiusi e ancor più blindati se la situazione del virus nella penisola si aggrava.
  6. Al netto delle emergenze bancarie per le quali hanno istituito per lo meno tre fondi diversi e tante diverse risoluzioni non ne esiste uno per salvare i popoli dalle emergenze, non esiste un commissario capace di gestirle dopo aver coordinato i diversi paesi con risoluzioni univoche e con divise: nell’Unione Europea vige la norma del “si salvi chi può”.
  7. La retorica del razzismo e del fascismo che sappiamo bene che non esiste – e che fortunatamente non tornerà più – viene usata contro chiunque voglia mettere in campo azioni di buonsenso per tutelare la popolazione, come l’esigenza di mettere in quarantena le persone che tornavano dalla Cina o blindare gli aeroporti e chiudere i porti: stiamo già subendo le conseguenze drammatiche per aver rinviato queste soluzioni a causa dei falsi “allarmi razzismo”.
  8. Il coronavirus ci ha insegnato che chi crede nel sogno europeo non è un sognatore, ma uno che non si è mai svegliato.

La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo


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