La situazione del coronavirus in Italia è la seguente: 2251 i contagiati tra cui 244 si trovano in terapia intensiva e 364 in isolamento domiciliare. I decessi nel nostro paese sono arrivati a quota 98.
Alcune agenzie hanno iniziato a diffondere la notizia di un possibile “primo caso” anche nella città di Roma.
I dati sui decessi e i contagi continueranno a crescere? Il nostro sistema sanitario sta reggendo la crisi?
Ascolta l’intervista al Professor Luca Richeldi, Presidente Società Italiana di Pneumologia durante ‘Lavori in Corso’.
“Non dobbiamo farci spaventare dalle parole, si tratta di un nuovo virus che la specie umana non aveva mai visto, quindi ha una contagiosità molto alta, è un virus che in una grande parte dei contagiati non dà sintomi”.
Giuste le misure messe in campo dal Governo?
“Le raccomandazioni del Governo sono mirate a ridurre la trasmissione perché se il virus colpisce un soggetto ad alto rischio di complicazioni, a quel punto la forma clinica diventa importante e la vita di quella persona è a rischio.
Recarsi in pronto soccorso vuol dire esporre anche persone che sono lì per cose molto gravi, è un comportamento molto pericoloso per la salute dei cittadini.
Non è una condizione dell’Italia, è una condizione di tutto il mondo, non è qualcosa che possiamo pensare di confinare ad una regione o ad una nazione”.
E’ stato raggiunto il picco massimo?
“Il picco massimo probabilmente non è stato ancora raggiunto, sono stati messi in campo degli interventi decisivi per limitare la diffusione quindi speriamo non manchi troppo al picco”.
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