Qual è il pericolo reale che stiamo correndo a causa del coronavirus? Secondo l’economista Valerio Malvezzi siamo di fronte a “una scelta disperata tra distruggere l’economia o distruggere la vita”. Troppo pochi i posti in terapia intensiva e questo, spiega l’esperto in questa intervista, è dovuto ai tagli che nell’ultimo ventennio sono stati fatti “in nome del pareggio di bilancio”. Alla tragica situazione sanitaria, si associa poi il crollo in borsa. Non si vedeva un picco così basso dal crollo delle Torri Gemelle e questo, per l’economista, può voler dire solo una cosa, che “gli operatori finanziari speculativi internazionali potranno ‘fare shopping’ del nostro paese”.
I dettagli nel collegamento avvenuto questa mattina con Francesco Vergovich e Fabio Duranti. Ecco cosa ha detto.
Hanno tolto 37 miliardi alla sanità, ora abbiamo i morti in nome del pareggio di bilancio ► Valerio Malvezzi
I tagli alla sanità pubblica
“Il problema è spiegato in modo molto chiaro da un report del settembre 2019, un report della Fondazione Gimbe (Promozione di Attività di Formazione e Ricerca in Ambito Sanitario N.d.R). Io infinite volte ho detto che nell’arco degli ultimi 10 anni sono state tagliate le spese dello Stato e in particolare la spesa sanitaria, molti mi hanno detto che non è vero, che faccio allarmismo ecc… Ecco io vi leggo i dati di questo report del 2019: in un decennio noi abbiamo tolto 37 miliardi dalla sanità pubblica. Abbiamo perso 70 mila posti letto in 10 anni. Abbiamo chiuso 359 ospedali o piccoli ospedali o piccoli reparti. Di questi, abbiamo tagliato 25 miliardi sulla sanità tra il 2010 e il 2015 e 12 miliardi sulla sanità dal 2015 al 2019. Totale 37 miliardi. Il risultato è che in Italia oggi ci sono 3,2 posti letto per 1000 abitanti. Quanti sono in Francia? Il doppio: 6. E in Germania? 8.
Se noi oggi non avessimo 5000 posti letto, ma ne avessimo 35 mila o 50 mila, la dimensione del problema sarebbe completamente differente. Già oggi ci sono degli ospedali nei quali si sta decidendo di salvare una vita piuttosto che un’altra vita. Questo modello economico a me non va bene! Non si gioca sulla pelle delle persone. E questo lo dico chiaro a tutti i neoliberisti che negli ultimi dieci anni hanno detto che bisogna tagliare la spesa pubblica per fare il pareggio di bilancio.
Il problema che stiamo affrontando è semplicemente una scelta tra distruggere l’economia o distruggere la vita.
E ovvio che si cerca di salvare la vita, ma questa è la ragione per cui si sta distruggendo l’economia: il problema di questa scelta draconiana tra una misura disperata e una ancora più disperata è dovuta al fatto che noi abbiamo fatto delle scelte sbagliate nell’arco degli ultimi 20 ritenendo che si dovesse tagliare la spesa pubblica come se fosse un male e dimenticando che la spesa pubblica è il motivo per cui esiste uno Stato. Noi in questo momento stiamo avendo dei morti in ospedale perché abbiamo fatto la scelta di pagare degli interessi speculativi non dovuti a un sistema finanziario internazionale.
La borsa
“La cosa che mi preoccupa di più è quella che riguarda la borsa. Ieri la borsa è oscillata tra -11, -9 e -10. Una situazione folle. Mi hanno detto tutti la stessa cosa: che qui siamo matti. Che in una situazione del genere non si blocchino le vendite allo scoperto e non si blocchi la borsa è un comportamento totalmente irresponsabile. Ieri abbiamo avuto una giornata peggiore delle Torri Gemelle. Noi siamo nell’occhio del ciclone, un paese come il nostro potrebbe essere oggetto di attacchi speculativi. Qui bisogna chiudere tutto! Chiudere la Borsa! Io ho l’impressione che il Governo non sappia prendere una decisione in questo ambito. Mentre una volta si facevano guerre coi cannoni, oggi si fanno delle guerre economiche con la borsa. Lo dirò chiaro: con la scusa del coronavirus io ho paura che degli operatori finanziari speculativi internazionali possano fare shopping del nostro paese. Ed era prevedibile! Possibile che c’è arrivato Valerio Malvezzi e non ci arrivano gli analisti del Governo?
Cosa può succedere? Una cosa raccapricciante. La grande festa degli speculatori internazionali. Quelli si stanno sfregando le mani. Noi rischiamo di trovarci nel giro di poche settimane senza le aziende strategiche italiane, perché Eni, Generali, Telecom potrebbero andare sotto attacco speculativo molto facilmente, e un minuto dopo senza un sistema bancario italiano.
Siamo in una situazione di matti: giocare alla roulette russa con i titoli italiani significa rischiare di perdere il controllo dello Stato. Sembra che arrivi una tempesta perfetta sul nostro paese”.
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