“Conte non voleva essere scavalcato: nuovo decreto una mossa contro Fontana” ► Antonellis

I prossimi 15-20 giorni, dicono gli esperti, saranno decisivi per vedere i primissimi effetti delle misure adottate fino adesso dal Governo. Ciò non soltanto da un punto di vista sanitario, ma anche sul piano economico.

Tra conferenze stampa notturne – che se fatte solo in diretta Facebook conferenze stampa forse non sono – nuovi decreti sempre più stringenti, scambi di contatti con l’Europa e tentativi di comunicazione tra le regioni, le ultime settimane necessitano di una decodifica sul piano politico.

A fare un po’ di chiarezza è intervenuto Marco Antonellis, firma di Dagospia e direttore di ‘Palazzi e Potere’ su affaritaliani.it.

Ecco cosa ha detto nell’intervista di Francesco Vergovich.

“Conte non voleva essere scavalcato: nuovo decreto una mossa contro Fontana” ► Antonellis

Decreto “insufficiente”

“C’è confusione, ci sono tante cose che dovrebbero essere messe a punto ed errori iniziali che poi hanno aggravato la situazione. Speriamo che con questi nuovi provvedimenti si riesca a dare una frenata al dilagare del virus.

Il decreto secondo me è insufficiente e andrebbe migliorato sotto tantissimi punti di vista. Poca chiarezza e poca lungimiranza nella scelta dei settori che dovevano restare aperti. Poi non sappiamo con certezza cosa ci sarà scritto lì dentro da qui all’approvazione parlamentare. Comunque il Governo dovrebbe fare di più e poi bisognerà attendere che l’Europa faccia il resto.

Ragionevolmente è impossibile prevedere ciò potrà accadere da qui a due o tre mesi, non solo per l’Italia ma per tutte le nazioni coinvolte”.

La mossa per “bruciare l’iniziativa di Fontana”

“La fretta di fare quella diretta Facebook nasceva dal fatto che alle 8 di sera, in orario da telegiornale, Fontana se n’è uscito con quell’ordinanza molto dura e a quel punto Conte per non essere scavalcato e per non lasciare a lui le prime pagine dei giornali se n’è uscito di corsa con la diretta. Per bruciare l’iniziativa di Fontana.

Conta sempre, purtroppo, anche la politica: tu hai una regione a trazione leghista, quindi Fontana quindi Salvini, che fa una mossa potenzialmente molto popolare che avrebbe lasciato il Governo indietro e quindi per recuperare fa lo stesso tipo di mossa per togliere visibilità all’altro. Tant’è che la diretta viene fatta subito dopo che Fontana ha firmato l’ordinanza e il materiale concreto non era ancora pronto, è stato pronto la domenica.

Hanno insistito a farlo uscire subito per evitare disorientamento, perché addirittura da Palazzo Chigi dicevano che qualcuno pensava di renderli pronti per il mercoledì i provvedimenti. Sapendo queste cose uno può capire perché c’è sempre qualcosa che non funziona, perché c’è tanta approssimazione. Così ti arrivano provvedimenti confusi, frettolosi, dove c’è troppo o troppo poco”.


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