Manuel Bortuzzo 19 anni e promessa del nuoto viene raggiunto da tre colpi di pistola nella notte del 3 febbraio. Le ipotesi iniziali sono di scambio di persona a seguito di una rissa avvenuta nel locale in cui si trovava Manuel, adesso invece le indagini lo vedono coinvolto direttamente nel litigio. Rispetto alle sue condizioni i medici parlano di lesione midollare completa: il giovane atleta non potrà più camminare. L’allenatore di Manuel, Christian Galenda, è intervenuto ai microfoni di Radio Radio.
“Oggi è una giornata molto brutta per tutto il mondo del nuoto – esordisce l’allenatore – ci aggrappiamo tutti a quel 1% di possibilità che lui possa tornare a camminare e a nuotare con noi”.
Un bravo ragazzo, lo descrive Galenda, ambizioso, tenace e pieno di volontà: “Manuel ha fatto questa scelta di venire da Treviso proprio qui al Polo Natatorio di Ostia per nuotare con i migliori e ambire a palcoscenici internazionali. È un ragazzo pieno di voglia di fare, di mettersi in gioco ed è sempre pronto a faticare!”
L’ultimo allenamento lo aveva fatto proprio la mattina della sparatoria, quando lo desteranno dal coma farmacologico però scoprirà di non poter più nemmeno camminare: “Appena si sveglierà – commenta
l’allenatore – so che combatterà con tutte le sue forze e noi insieme ai suoi compagni, alla sua famiglia e a tutti gli amici saremo il suo supporto. Non aspettiamo altro!”
L’amore per lo sport è proprio il motivo per cui Manuel si trovava in quel quartiere di Roma: “Ci sono ragazzi che crescono in ambienti difficili – conclude Christian Galenda – e si fanno influenzare da questi ambienti. Poi ci sono altri ragazzi che invece investono nello sport e nello studio. Manuel è uno di quei ragazzi che ha scelto lo sport. Lo sport è una di quelle attività che permette di crescere umanamente e di maturare molto in fretta”.