Non possiamo salvare vite perché abbiamo scelto di salvare le banche

In Italia avremmo potuto fare 500 ospedali spendendo circa 52 miliardi di euro. Avremmo potuto avere decine di migliaia di infermieri e medici in più. Invece abbiamo fatto le politiche opposte.

Abbiamo fatto una decisione fideistica nei confronti di questo mostro che si chiama Unione Europea. Ci siamo inginocchiati a questa dea pagana, la speculazione finanziaria. E ci siamo inchinati a questi altari che si chiamano borse.

Sulla base di questi principi noi abbiamo dato nell’arco degli ultimi 20 anni, dal 2000 al 2020, circa 150 miliardi all’Europa. Diciamolo una volta per tutte: noi non siamo debitori della Germania, non siamo debitori dell’Europa. Noi siamo creditori dell’Unione Europea. Abbiamo circa 92 miliardi di credito versati e circa altri 58 miliardi già dati ai vari Mes e fondi salva stati. Soldi che sono stati utilizzati non per salvare gli stati come la povera Grecia, ma per salvare le banche tedesche, francesi, olandesi, belghe che avevano speculato nel nord Europa sui cittadini greci.

I soldi dei contribuenti italiani non sono andati ai greci ma alle banche.

92 miliardi più 58 miliardi fa circa 150 miliardi. Quei soldi sono stati tagliati da molte cose che potevamo fare: per esempio abbiamo tolto centinaia di miliardi alla sanità.

Questa è una situazione folle. Dobbiamo tornare a investire nei nostri ospedali con i nostri soldi e non darli a nessun fondo salva-banche.

Malvezzi Quotidiani, comprendere l’economia umanistica con Valerio Malvezzi


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