Ora lo ammette anche Conte: l’Unione Europea è nostra nemica

La tanto celebrata società aperta ci ha portati ora a stare per legge chiusi dentro casa. Atomi isolati, distanti l’uno dall’altro e, di più, pronti a vedere nell’altro il nemico, l’untore. Come per altro lascia anche intendere il “sistema unico di segnalazione”, così si chiama, introdotto dal Comune di Roma per segnalare gli assembramenti. La caccia all’untore è ufficialmente aperta. L’altro non si deve vedere e se si vede è un nemico.

Homo homini virus: è il compimento tragicomico della società di mercato.

Intanto c’è già chi inizia a trasgredire la legge e a scendere in piazza: come ieri a Bari, dove alcune persone sono scese in strada per disperazione, violando la quarantena e l’isolamento. Sono scesi in piazza dacché materialmente non erano più in grado di sopravvivere in casa: i loro frigoriferi erano vuoti e i loro risparmi dilapidati.

Come fronteggerà tutto ciò il Governo giallofucsia? Riproponendo la vecchia formula del “che mangino brioche” o se, come fin’ora ha fatto, mantenendo il silenzio sulla vicenda. Come se tutti potessero vivere di rendita alla stregua di tanti vip che con tono rassicurante ci invitano dai loro attici a rimanere in casa.

Scene come quella di Bari diventeranno sempre più frequenti: chi non ha di che vivere dovrebbe forse morire in casa?

L’imperativo “state a casa” avrebbe un senso se il Governo desse anche il modo concreto di sopravvivere in casa.

Intanto l’Unione Europea si conferma nemica fermissima dell’Italia, perfino Giuseppe Conte ha dovuto ammetterlo: “se aiuti come in passato – ha detto – facciamo da soli”. L’Unione Europea si sta rivelando una volta di più un progetto criminale, nemico dei popoli e dei lavoratori.

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