Che Conte fosse andato in Europa per sbattere i pugni sul tavolo era già cosa ben poco credibile, come lo è d’altronde il ruolo di poliziotto buono che hanno assegnato a Mario Draghi mentre il presidente del Mes deve continuare a rimarcare il ruolo di poliziotto cattivo: alla fine appartengono tutti alla stessa combriccola.
Nessuno ha sbattuto i pugni sul tavolo, semplicemente perché le proposte utili per gli italiani su quel tavolo non sono mai arrivate.
L’unica vittoria decantata da Conte è quella di aver fatto rimandare di due settimane le decisioni contro di noi, non certo il merito di aver fatto prendere decisioni a nostro favore.
Gli olandesi e i tedeschi non vogliono bond comuni, non vogliono nessuna condivisione dei rischi, mentre il Premier portoghese definisce “ripugnanti” le parole del Premier dei Paesi Bassi. Questa è oggi l’Unione Europea.
Eppure proprio l’Olanda, mentre predica austerità e disciplina di bilancio, cerca di attirare a sé le sedi fiscali delle multinazionali di mezzo mondo, comportandosi come una sorta di paradiso fiscale e sottraendo 50 miliardi di base fiscale ad altri paesi.
“Si salvi chi può!“, è il grido che contraddistingue i paesi europei durante l’emergenza coronavirus.
Una cosa è certa: l’Unione Europea è una casa che brucia, qualcuno proverà a salvare l’argenteria ma alla fine li vedrete tutti saltare fuori e correre al riparo. Noi dovremo farlo prima che sia troppo tardi.
La Matrix Europea, la verità dietro i giochi di potere – Con Francesco Amodeo
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