“Questa emergenza ci porterà a fare i conti con una perdita probabilmente intorno al 30% di società: potremo perdere fino a tremila società. Abbiamo la necessità di avere vicine, in modo diretto e incisivo, le istituzioni preposte”. Questo l’appello lanciato ai nostri microfoni dal Presidente della Lega Nazionale Dilettanti Cosimo Sibilia.
L’emergenza coronavirus rischia di colpire molto forte la Lega Dilettanti, ma come pensano di tutelare giocatori e operatori? L’intenzione è quella di completare il campionato?
Ecco l’intervista al Presidente Cosimo Sibilia, con Zeljko Pantelic, Luigia Luciani, Franco Melli, Furio Focolari, Alessandro Vocalelli e Paolo Cericola.
“Perdite intorno al 30%: tremila società rischiano la fine” ► Cosimo Sibilia (Pres. Lega Nazionale Dilettanti)
“Perdite intorno al 30% di società”
“Completare il campionato? Assolutamente sì. La priorità è metterci alle spalle questa tragedia che stiamo vivendo e riportare al centro il gioco del calcio, quindi assegnare promozioni e retrocessioni attraverso l’unico giudice che è quello del rettangolo di gioco.
Noi pensiamo che questa emergenza ci porterà a fare i conti con una perdita probabilmente intorno al 30% di società. Parliamo di migliaia di società, oltre 12 mila, parliamo di 35 mila squadre in Italia. Abbiamo la necessità di avere vicine, in modo diretto e incisivo, le istituzioni preposte. Il nostro non è solo un ruolo calcistico ma anche sociale. Noi ci auto-finanziamo, lo abbiamo sempre fatto, ma in questo momento abbiamo questa difficoltà.
Campionato “filtro” da dilettantistico a professionistico
Noi abbiamo bisogno di un campionato di filtro che possa abituare chi viene dal mondo dilettanti a fare il campionato di Lega Professionistica. Se noi avessimo avuto un cuscinetto rispetto a quello che deve essere il professionismo probabilmente tanti fallimenti non li avremmo avuti. Tutto questo per evitare che il calcio fatto con qualità passione impegno economico non sparisca in realtà importanti. Per esempio il Campionato Nazionale Dilettanti ha città come Palermo, Mantova, Messina e piccoli borghi, però se vince il Palermo è abituato alla Serie A, ma se vince il piccolo borgo come si fa a fare direttamente il calcio professionistico?
Noi siamo sostenuti da piccoli imprenditori, da artigiani, commercianti, da coloro che fanno i ristoratori e danno un contributo portando a mangiare la squadra del loro paese. Io sono molto preoccupato per il post emergenza. La Lega Dilettanti è quella che manifesta attraverso il suo stato di salute anche l’economia reale del nostro paese. Sfociamo anche nel campo politico: abbiamo necessità che le istituzioni sovrannazionali ci diano una mano, l’Europa esiste per dare risposte vere. Non può dire alla fine dovete salvarvi da soli: o ci salviamo tutti o non si salva nessuno in Europa”.
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