Le bugie con cui Von der Leyen cerca di nascondere che la BCE non vuole aiutarci ► Fassina (LeU)

Il deputato di Liberi e Uguali Stefano Fassina ha tenuto questo pomeriggio un discorso dal titolo “Stampare moneta per ricostruire l’Italia”. In questo video il parlamentare mette a nudo quello che ha definito il bluff che la Presidente della Commissione Europea avrebbe messo in atto per distogliere l’attenzione dalla Banca Centrale Europea, unico ente che avrebbe il potere di intervenire per sanare l’emergenza economica scaturita dal coronavirus. Il Mes, aggiunge poi nel suo intervento, è ‘inaccettabile’ e va rifiutato in ogni forma, le conseguenze per il nostro paese rischiano di essere disastrose.

Ecco l’intervento completo di Stefano Fassina.

Le bugie con cui Von der Leyen cerca di nascondere che la BCE non vuole aiutarci ► Fassina (LeU)

L’intervento della BCE e il bluff di Von der Leyen

“La liquidità, le risorse necessarie a finanziare tutti gli interventi sono in un quadro complicato e hanno a che fare con quanto avviene nel conflitto tra i paesi dell’Unione Europea.

Non ci siamo: è bene dirsi la verità invece di far finta che si stiano facendo passi avanti. I passi avanti non si fanno. In questi giorni c’è stata una propaganda inaccettabile da parte della presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen a proposito dei cento miliardi che sarebbero stati predisposti per intervenire a sostegno dei redditi e dei lavoratori. Questa proposta è semplicemente un grande bluff, una grande bufala. Nel migliore dei casi si arriverebbe a qualche centinaio di milioni di euro.

Si tratta di una clamorosa fake news per nascondere l’indisponibilità a mettere in discussione quella che è la questione fondamentale: l’intervento della Banca Centrale. Il punto è esattamente questo, bisogna spendere come stanno facendo tutte le banche centrali del mondo”.

Eurobonds

Tutta questa discussione su eurobonds, coronabonds… In astratto è anche condivisibile ma oggi è una perdita di tempo. Vorrebbe dire affrontare ostacoli politici pesantissimi e scontrarsi con la necessità di dover versare delle risorse, perché queste immissioni andrebbero garantite”.

Mes e debito pubblico

“È partita da settimane la macchina propagandistica di un Mes senza condizioni, Mes di nome ma non di fatto. Come se i trattati non valessero nulla e si potesse decidere a prescindere. Potrebbero anche non essere immediatamente sottoscritte delle condizionalità, ma il Mes ha delle norme molto chiare. Appena finita l’emergenza sarà visibile il livello insostenibile del nostro rapporto fra debito e Pil e ovviamente ci diranno che il nostro debito appunto è insostenibile e sarà necessario fare quello che prevede il Mes, cioè un aggiustamento macroeconomico e strutturale che si traduce in tagli al welfare, interventi pesanti sul versante delle entrate, mercato del lavoro ancora più precarizzato, privatizzazioni, svendendo asset fondamentali che ci sono rimasti… Quindi una prospettiva inaccettabile.

No al Mes, no al Mes senza condizioni, no al Mes di nome ma non di fatto”.


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