“Le banche hanno già fiutato l’affare: saranno loro le vere beneficiarie dei fondi annunciati da Conte” ► Malvezzi

Dopo il danno spunta la beffa: secondo alcune ricerche del Consiglio Nazionale degli esperti Commercialisti e Contabili il PIL italiano a marzo avrebbe perso circa 100 miliardi di euro: una cifra epocale che rischia di riproporsi secondo Valerio Malvezzi anche nel prossimo mese agli occhi degli increduli.

Ma non è tutto, perché anche qualora le più rosee aspettative vogliano che tutto riparta nel mese di maggio, questo non sarò sufficiente a risollevare la martoriata economia italiana, anzi, sarà difficile tamponare i danni anche qualora tutti tornassero al lavoro.
In tutto Malvezzi stima essere 400 i miliardi che il PIL italiano si vedrà sottrarre nell’infausto 2020.

Serve dunque un’azione decisa del Governo, che ancora non arriva nella “magra” dei 350 miliardi annunciati da Conte.
A detta di Malvezzi, di quei soldi alle piccole imprese e alle famiglie arriveranno solo le briciole. A’ un giorno speciale’ ha mostrato perché a Fabio Duranti e Francesco Vergovich.

“Le banche hanno già fiutato l’affare: saranno loro le vere beneficiarie dei fondi annunciati da Conte”

I 350 miliardi sbandierati dal Governo vanno in realtà visti in questo modo

  • I 220 miliardi della sospensione dei prestiti sono un’operazione tampone di sei mesi che non crea nessuna liquidità alle aziende;
  • I 100 miliardi del Fondo di Garanzia si riducono a 5, come spiegherò in seguito;
  • I 10 miliardi della Cassa Depositi e Prestiti vanno alle grandi imprese;
  • I 10 miliardi del Credito d’Imposta serviranno alle banche, che “forse” daranno il credito alle imprese.

In sostanza alle imprese di quei 350 miliardi non arrivano che delle briciole.

Coronabond, a chi servono davvero?

Per fare i coronabond, gli eurobond o qualsiasi supercazzolabond, serve un piano soldale serio, cioè solo se sono garantiti o dalle entrate fiscali comuni di tutti i paesi UE, oppure da una vera Banca Centrale che faccia da prestatore di ultima istanza.
Serve però una modifica dei trattati per creare queste condizioni, quindi non se ne esce: o noi andiamo a dire che manca una Banca Centrale Europea e a cambiare il TFUE (Trattato di Funzionamento dell’Unione Europea).

Come cambiarlo? Scardinando tutti gli articoli dal 120 al 126, cioè tutta la politica economica, e dal 127 al 133, cioè tutta la politica monetaria. Come? coerentemente coi principi che dico da anni, cioè quelli dell’Economia Umanistica: totale solidarietà e totale occupazione. Volete firmarli? Bene, restiamo in Europa. Non volete firmarli? Italexit.

I 100 miliardi del Fondo di Garanzia

E’ stato potenziato con 1,5 miliardi il Fondo di Garanzia, per consentire i prestiti alle aziende. Il Governo ha fatto intendere che grazie all’effetto magico del moltiplicatore questi 1,5 miliardi diventeranno 100 miliardi a disposizione delle imprese dalle banche. Peccato che il Governo si dimentichi di dire che questi 100 miliardi sono comprensivi dei finanziamenti già erogati dal Fondo di Garanzia, quindi parliamo di una cifra molto più piccola. Parliamo di 54 miliardi circa.

La lettera ‘D’ dell’articolo 49 del Decreto Legge 18 del 2020 dice: “Sono ammissibili alla garanzia del fondo finanziamenti a fronte di operazioni di rinegoziazione del debito del soggetto beneficiario, purché il nuovo finanziamento preveda l’erogazione al medesimo soggetto beneficiario di credito aggiuntivo in misura pari ad almeno il 10% dell’importo del debito residuo in essere del soggetto”.

Traduciamo quanto detto sopra: ho preso 100mila euro di debito, ne ho già rimborsati 80mila. Qui mi dice che io posso avere il 10% in più, di che cosa? Del debito residuo di 20mila euro: 2000 euro. Veniamo a cosa succederà a quei 54 miliardi: sono pronto a scommettere che le banche di fronte a debiti residui senza garanzia, in un’economia distrutta dal coronavirus e in assenza di qualsiasi contributo a fondo perduto farà una cosa molto semplice: prenderà il Fondo di Garanzia e metterà l’esposizione creditoria al sicuro, usufruendo della garanzia dello Stato.

Tradotto in modo ancor più semplice: di quei 54 miliardi il 10% saranno nuova liquidità, i restanti 50 miliardi saranno tutte operazioni spostate all’interno dei bilanci delle banche per rinegoziare il debito. Questo sarà un affare per le banche, non per le imprese, tanto è vero che ci sono già degli imprenditori che sono stati chiamati dalla banca che ha fiutato l’affare.

Fondo di Garanzia e Credito d’Imposta: a chi vanno quei soldi?

Altro concetto: è stato aumentato il fondo di garanzia Cassa depositi e Prestiti di 500 milioni, anche qui moltiplicati per 20, secondo loro farebbero 10 miliardi di nuovi finanziamenti.
Chiariamo un concetto, sono soldi destinati alle grandi imprese, non alle piccole che sono quelle che ne hanno bisogno.

Infine c’è un Credito d’Imposta alle banche per liberarsi dei crediti insoluti.
La teoria del Governo in sostanza è questa: una volta che le banche avranno sistemato i crediti deteriorati, dunque avranno messo a posto i loro rischi, avranno maggiore simpatia nel concedere nuovi crediti: come dire che se mio nonno avesse avuto le ruote sarebbe stata una meravigliosa carriola.

“Potremmo perdere più di 400 miliardi di PIL”

In questa situazione il Consiglio Nazionale degli esperti Commercialisti e Contabili ha calcolato che il sistema stia perdendo circa 100 miliardi di PIL al mese, ipotesi che trovo abbastanza ragionevole.
Parliamo di marzo e consideriamoci anche quello di aprile che non andrà meglio, quindi siamo già a 200. Posso dire che non sia irrealistico pensare che da maggio a dicembre si accumulino altrettante perdite, perché non è detto che se avessimo la fine dell’emergenza a maggio sia di nuovo tutto apposto. Possiamo stimare quindi 400 miliardi di perdite di PIL, cioè un dato epocale e stiamo parlando di 5 miliardi di nuova liquidità alle imprese, non di 350
“.


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