Sono giorni decisivi per il futuro dell’Italia. Le misure e i provvedimenti che verranno impiegati per uscire da questa crisi sono al centro della discussione proprio in queste ore. Due i tavoli di gioco: da una parte la partita fuori casa dell’Europa, dall’altra la partita in casa della Task Force Colao.
Sul lato Europeo ha scatenato mote polemiche il recente accordo dell’Eurogruppo che alla fine ha visto uscire vincente i sostenitori del MES piuttosto che quelli degli eurobond. Sul lato italiano in molti hanno contestato la decisione di Conte di affidarsi ad una Task Force di tecnici, scavalcando completamente il ruolo della politica in questa fase decisiva.
Su questi argomenti abbiamo intervistato Alessandro Meluzzi. Ecco cosa ha detto a ‘Lavori in Corso’ nell’intervista di Luigia Luciani e Stefano Molinari.
“Il Governo è diviso in due grandi linee. Una chiamiamola europeista, per cui l’obiettivo fondamentale è sciogliere l’Italia in Europa, e questo avverrà attraverso il MES esattamente come per la Grecia. L’altra componente è quella grillina per la quale l’ideale è che tutti i cittadini italiani recepiscano dai 600 agli 800 euro al mese senza lavorare, che vivano di sussidi. Se il MES venisse applicato come è stato applicato in Grecia attraverso la Troika sarebbe la dissoluzione dell’Italia. Se in Italia ci saranno dei traditori della patria pronti a tradire l’interesse nazionale questo avverrà.
Spero che questa situazione di catalessi finisca. Finisca utilizzando i presidi, le mascherine e facendo tutto quello che ci dicono di fare, se l’Italia rimane chiusa non c’è speranza.
Attenzione perché dietro a tutto questo c’è un altro disegno, altamente liberticida: se avviene come sta avvenendo in Svezia che si inizia a propagandare l’idea che le applicazioni telefoniche non bastano per tracciare i nostri comportamenti, ma ci vuole il microchip allora piuttosto che morire con un #microchip sotto pelle o infilato nel c**o, preferisco morire adesso di coronavirus. La vita deve essere meritevole di essere vissuta”.
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