Roma

Nel volto stanco, nelle rughe d’espressione, 
Col doppio rimmel della troppa nostalgia, 
Una lacrima scende, rivolo d’acqua sporca, 
Sfuggita a quel viso che trova in uno specchio; 
Ma scendi le scale dei tuoi cortili freschi,
Un vento malandrino ti solleva il vestito, 
Su colonne superbe di gambe passeggi; 
Ti spoglia d’ogni età lo sguardo che impunito si volta, 
Strizzando un occhio furtivo tra schiaffi di rimprovero. 
E se Dio volesse scendere a cercare casa, 
Ti chiederebbe in prestito una piazza, una strada.  

Paolo Marcacci