L’intimità ai tempi del coronavirus: come affrontare i problemi della sessualità in quarantena ► Il parere della sessuologa

Niente più “mordi e fuggi” per i meno affettivi, ancor più ricerca di intimità nelle coppie con figli, per non parlare dei single. Questa quarantena non ha stravolto soltanto la vita sociale e lavorativa degli italiani, ma anche quella sessuale.

Le restrizioni hanno inevitabilmente limitato molto le possibilità di ritagliarsi tempo e spazio per l’intimità, qualsiasi sia la situazione sentimentale in corso.
Ne abbiamo parlato durante ‘Io Le Donne Non Le Capisco’ con Chiara Simonelli, psicologa e sessuologa, e con la collega psicoterapeuta e Presidente della Federazione italiana di sessuologia scientifica Roberta Rossi, autrice del libro “Vengo prima io: tutto quello che avreste dovuto sapere sull’orgasmo femminile”.

E’ un libro scritto partendo dalla testimonianza delle donne“, dice la sessuologa, “ma che è destinato alla lettura anche degli uomini perché aiuta a sapere delle cose sull’universo femminile“.

Calo del desiderio, come risolvere?

Un dato di fatto svelato nelle pagine di Roberta Rossi è l’evoluzione della sessualità maschile in evoluzione verso un lato più psicologico: particolare che va a sfatare il luogo comune del difficile approccio al sesso prettamente femminile. In altri termini il famoso “mal di testa” può capitare anche dalla parte del letto che meno ci aspetteremmo.

I dati ci dicono che inizialmente era un problema femminile, adesso è anche una questione maschile. Questo problema si risolve con la terapia di coppia perché per l’uomo non è un calo del desiderio generico ma specifico, legato alla compagna. Oggi una buona sessualità è considerata la cartina tornasole della coppia, è una conferma dell’essere amati e in questo senso effettivamente il problema coinvolge tutti gli aspetti identitari. L’uomo è più psicologico, è slegato da aspetti fisiologici rispetto alla donna”.

Aumento dei litigi: il ruolo del sesso

Durante questi mesi bisogna mettere in preventivo che non manca certo l’occasione di litigare: la convivenza forzata porta molti benefici ma altrettanti problemi, come fare i conti con le paure, la noia e i problemi irrisolti.
Il sesso può essere un palliativo per le coppie, ma attenzione a non generalizzare, come raccomanda Chiara Simonelli: “In certe coppie funziona bene il risolvere tutto con il sesso ma non si può generalizzare perché molte donne hanno bisogno che non ci sia un litigio in corso, quindi qui ci può essere il grande fraintendimento tra uomo e donna“.


LEGGI ANCHE: