Compriamo italiano!

Riprendiamoci il giusto tempo per riflettere, informarci e fare la spesa in modo che faccia bene soprattutto ai produttori nazionali

Viviamo in un paese con un grande vantaggio: tendere da sempre all’autosufficienza e all’auto-approvvigionamento alimentare. Ce ne rendiamo conto ancor più in questo momento, che vede la maggior parte delle frontiere chiuse (o comunque limitate e controllate), al fine di scongiurare il più possibile un ulteriore espandersi della pandemia da coronavirus, che interessa tutto il mondo, inclusa la nostra bella e gastronomicamente ricca Italia.

E’ proprio in questo momento storico che le imprese che garantiscono da sempre prodotti ottenuti da materie prime nazionali stanno facendo al massimo la propria parte, con agricoltori, pescatori e allevatori che, unitamente a tutti gli attori della filiera agroalimentare (dalle industrie di trasformazione a trasportatori e commercianti), continuano a funzionare “nonostante tutto”, tenendo conto che alcuni stanno fronteggiando addirittura un tenore produttivo in volume maggiore rispetto ad un vicino “passato”.

Perché l’Italia è piena di eroi, ed è nostro dovere entrare a far parte delle filiere nazionali come fruitori finali dei loro costi, dei loro sforzi, del loro impegno che si traduce nel poter trovare supermercati, mercati all’aperto e negozi al dettaglio sempre ben forniti, anche in un periodo di difficoltà e incertezze come questo.

Un fenomeno che dimostra che la qualità sul mercato c’è, per qualsiasi tasca, e passa dalla dicitura “prodotto in Italia”. Per fare la spesa, adesso più di prima, sfruttiamo il maggior tempo a disposizione per informarci sulle realtà industriali che effettivamente sono ancora oggi 100% italiane, dal momento che molte, dietro il logo di un marchio che ricordiamo essere “storico”, celano materie prime e una gestione prettamente estera.

Approfittiamo del momento per selezionare i nostri venditori di fiducia, quelli trasparenti che scelgono di far conoscere ad ogni cliente la provenienza di carne, pesce e prodotti ortofrutticoli freschi apponendo un semplice cartellino (che, in teoria, dovrebbe essere obbligatorio per legge). Iniziamo davvero a leggere le etichette, per premiare il lavoro di persone che, dai campi al mare, possono essere premiate solo dalla nostra scelta: quella di portare i loro prodotti sulla nostra tavola con orgoglio puramente italiano.

Fonte: Prodigus.it