Fase 2, ecco come finirà la farsa per far credere agli allocchi che riavremo la libertà

La farsa tragica della Fase 2 sta per principiare.
E’ una farsa, sappiatelo. Non si potranno visitare gli amici né si potrà accedere alle seconde case, su cui però ovviamente vi faranno pagare le tasse.
Addirittura come nella peggiore dittatura vi saranno anche le regole per il sesso: “Ok baci, ma solo su labbra. Saliva contagiosa” è il titolo del Messaggero.
Orwell era un dilettante, non mi stancherò di ribadirlo.

Intanto il Vis-Conte dimezzato giallofucsia non ha dato luogo a sue epifanie questa settimana, nemmeno con il favore delle tenebre.
Chissà, forse per non dover ammettere che la Fase 2 sarà semplicemente la Fase 1 ma con nome diverso e con minimi allentamenti.
Appunto, un contentino per far credere agli allocchi che tutto sia sotto controllo e che presto riavremo le libertà negate.

Secondo le mie previsioni il volubile avvocato di quei mercati cosmopoliti che, si sa, devono sempre avere ragione, tornerà a palesarsi tra non molto quando dovrà fare la sua reprimenda contro gli italiani per dire loro che si sono comportati male e che non hanno rispettato le regole del distanziamento sociale, sicché – così prevedo – il pirandelliano avvocato dalle mille maschere dovrà annunziare che la Fase 2 è finita e che si torna agli arresti domiciliari della Fase 1.

Loro con regale bontà hanno concesso alle plebi la Fase 2, ma esse, rudi e volgari, hanno sprecato l’occasione. Con l’ovvia conseguenza che se saranno ricacciate agli arresti domiciliari, ebbene sarà solo per colpa loro.

Se la sono cercata”, dirà il discorso dominante, supportato dal discorso del virologo vaticinante.

Ma non prendetevela solo con l’avvocato dei mercati. L’avvocato, si sa, risponde a dei clienti e quei clienti che coincidono con il potere unificato global-capitalistico, già da tempo avevano stabilito una riplasmazione dei rapporti sociali che hanno attuato sfruttando la reale emergenza del Covid-19.

La cosa più stupefacente è che una nazione intera viene trattata come una massa di bambini. Una regressione all’età incosciente già avviata con la scandinava Greta e con i pesci pagliaccio inscatolati ad arte dal padronato cosmopolitico conosciuti come sardine.
Non ci credete?
Il Sindaco di Roma Virginia Raggi ha asserito: “I parchi aperti sono concessione del Presidente del Consiglio, ma dobbiamo meritarcela rispettando queste regole”.

Sì, l’ha detto davvero: i parchi aperti sono una concessione fatta dal Sire alle vili plebi. Una concessione che può essere revocata se non ce la meritiamo.
In quale regime siamo capitati, di grazia?

RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro


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