La realtà legata all’emergenza del Covid-19 è difficilmente analizzabile perché cambia continuamente e noi stessi ci troviamo all’interno di questa realtà sempre cangiante. Tuttavia possiamo con una certa sicurezza affermare un principio: che l’emergenza coronavirus, che esiste ed è reale, è altresì utilizzata ad arte dall’ordine dominante per reimpostare e riplasmare i rapporti di forza a vantaggio esclusivo del polo dominante e dunque a nocumento del polo dominato, il popolo, le classi lavoratrici subordinate.
Il suddetto ordine dominante deve mantenere sempre viva questa situazione di emergenza, adoperandosi anche a livello di narrazione affinché non crolli mai quello stato di eccezione.
In questo senso valgono le parole che ha speso l’OMS, l’OMS che sta al mondo della sanità come il Fondo Monetario Internazionale sta al mondo dell’economia, una sorta di globalismo medico che risulta sempre più allineato a questo nuovo stato terapeutico globalista.
L’OMS ha affermato che “dopo questa ci saranno altre pandemie, prepariamoci per la prossima”. L’ordine dominante necessita di una tensione sempre viva, deve far sì che la popolazione viva nell’emergenza, nella paura, nell’insicurezza, di modo che accetti, in nome della garanzia della nuda vita, ogni sorta di limitazione della libertà. “Non dobbiamo pensare di tornare al tutto come prima”, aggiunge l’OMS: un chiaro intento programmatico.
Siamo di fronte a un nuovo metodo di governo centrato sul principio del distanziamento sociale che è anche un distanziamento sociale tra classi sociali. Stiamo vivendo una riplasmazione integrale dei rapporti di forza.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro
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