“Non c’è nessuna immunità di gregge e potrebbero esserci ricadute: prestiamo cautela nelle riaperture” ► D’Amato (Ass. Salute Lazio)

Sono parecchi i sostenitori di un modello “Lazio” da seguire nella gestione dell’emergenza Coronavirus. Ormai da diverso tempo i dati sull’andamento dell’epidemia sono ai minimi storici. Soltanto 38 i nuovi casi registrati oggi, 11 i decessi, mentre 2.438 i guariti in totale.

L’andamento positivo viene confermato anche dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato che indica nel territorio da lui amministrato “i più bassi tassi di letalità del Paese”. Nel Lazio si respira dunque aria di ripresa e ci si avvia con passo spedito verso una possibile riapertura.

Per un commento sui prossimi passi da compiere verso la via d’uscita dal virus l’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato è intervenuto ai microfoni di Luigia Luciani e Stefano Molinari.

Ecco l’intervista all’assessore Alessio D’Amato a “Lavori in Corso”

Io continuo ad avere paura perché comunque Roma è una grande città con tre milioni di abitanti, un grande aeroporto, grandi scambi. Abbiamo visto ciò che è accaduto nelle grandi capitali europee. Noi ci siamo comportati bene.

Noi abbiamo un livello molto basso di contagio. Diciamo un tasso di circolazione molto basso. Significa che non c’è l’immunità di gregge e chi non è stato esposto al virus potrebbe esserlo se non si adottano le dovute cautele”.


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