La tesi che io sostengo è quella che il capitalismo ha vinto nel 1989, non la democrazia. Il fanatismo dell’economia di mercato che trionfando sul suo rivale storico ha imposto la religione del libero mercato per trent’anni.
Capitava però nell’ultima fase, quella che stiamo vivendo, che cominciassero a organizzarsi tenui lotte, proteste e movimenti di opposizione, quelli che Giulietto Chiesa definiva i guaiti dei popoli oppressi. Per evitare una riorganizzazione dal basso e una lotta di classe occorreva una svolta ti tipo autoritario, ed è ciò che viene garantito ora dall’emergenza coronavirus.
In questa nuova determinazione autoritaria di un liberismo della società aperta che ha finito per chiuderci tutti in casa a norma di legge, svolge un ruolo fondamentale un nuovo istituto di cui meno si è parlato rispetto ad altri: quello dell’OMS.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità si va in questa fase ad affiancare ai vari enti globalisti come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale, svolgendo peraltro la medesima funzione: di tutela dell’ordine dominante, sul piano però sanitario. Ciò coerente con un nuovo ordine mondiale che sempre più assume le fattezze di una vera e propria dittatura sanitaria.
Stiamo assistendo a un dominio totalitario basato sulla scienza, sulla medicina, sull’imposizione dell’ordine centrato sulla sull’idea della sicurezza della nuda vita in nome della quale si impone il lockdown, il distanziamento sociale, la rinunzia a ogni politica e a ogni socialità in nome, per assurdo, della difesa delle virtù sociali della cittadinanza.
L’OMS sempre più diventa vettore di un globalismo sanitario che difende l’interesse non dell’umanità ma della classe dominante.
RadioAttività, lampi del pensiero quotidiano – Con Diego Fusaro
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