L’agghiacciante previsione degli USA sulla pandemia: come mai l’intelligence americana sapeva già tutto nel 2004?

Ora che la mia nuova inchiesta “31 coincidenze sul coronavirus” è andata in stampa posso finalmente condividere con i lettori il documento ufficiale più importante lì riportato.
Si tratta di un report redatto nel 2004 dal National Intelligence Council, ossia il centro strategico della comunità di intelligence del Governo statunitense: parliamo dell’organo che fornisce al Presidente analisi di politica estera e geopolitica. Non esiste fonte di intelligence più attendibile al mondo e questo documento è ufficiale.

La previsione

Lo scenario che i membri dell’intelligence descrivevamo in questo report è basato proprio sulla previsione di ciò che avrebbe riguardato il 2020 e affermavano che la “globalizzazione sarà guidata da potenze come India e soprattutto Cina contro gli interessi degli Stati Uniti“. Quindi si chiedono “cosa potrà far deragliare questo processo?“.
La riposta è agghiacciante.

Scrivono testuali parole: “Il processo di globalizzazione, per quanto potente, potrebbe essere sostanzialmente rallentato o addirittura bloccato. In assenza di un conflitto globale che riteniamo improbabile, un altro sviluppo su larga scala che crediamo possa fermare la globalizzazione sarebbe una pandemia scoppiata in Cina“.

Armi batteriologiche

Introducono poi anche il tema delle armi batteriologiche: “Man mano che i progressi della biotecnologia si estendono, fermare il processo dei programmi offensivi di guerra biologica diventerà sempre più difficile. Nei prossimi 10 o 20 anni c’è il rischio che i progressi della biotecnologia aumenteranno lo sviluppo offensivo di agenti di guerra biologica e consentiranno la creazione di agenti biologici avanzati progettati per colpire sistemi specifici“.

In pratica nel 2004 i membri delle principali intelligence statunitensi erano concordi sul fatto che nel 2020 la globalizzazione sarebbe stata guidata da superpotenze come la Cina, che ad arrestare questo processo non sarebbe stata una guerra ma una pandemia scoppiata idealmente in territorio cinese e che lo sviluppo offensivo di agenti di guerra biologica avrebbe consentito di colpire sistemi specifici per scopi politici e geopolitici.

5G: il casus belli

Nel documento scrivono anche che saranno le nuove tecnologie il motivo dello scontro tra superpotenze.
In pochi sanno che proprio in questi mesi si sta consumando uno scontro tecnologico senza precendenti tra Usa e Cina: il casus belli è il 5G.

A marzo 2020 Trump ha pubblicato sul sito della Casa Bianca un documento che riporto nel libro, chiamato “5G Security Act“, dove il presidente americano mette nero su bianco che questa tecnologia sarà “il motore principale della prosperità della nostra nazione e della sicurezza nel 21esimo Secolo, bisogna però vincere ad ogni costo la competizione con la Cina“.
Il presidente cinese invece risponde: “Abbiamo fatto tutto con la consapevolezza che saremmo arrivati allo scontro con gli Stati Uniti“, e pubblicando il report Made in Cina 2025 dove addirittura dichiara di essere pronto al sorpasso agli USA in 5 anni.
Ambienti americani hanno invece recentemente pubblicato il report dal titolo “Inversione dirotta“: l’obiettivo sarebbe quello di disarcionare Trump per agire con forza e fermare la Cina.

La domanda nasce spontanea: cosa potrebbe fermare la superpotenza cinese e far scoppiare tra le mani di Trump l’economia americana proprio a ridosso delle nuove elezioni presidenziali?
Forse è proprio quello che l’intelligence americana prevedeva nel 2004, ossia una pandemia scoppiata in Cina.

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