Neanche il tempo di candidarsi al bando per la selezione, che i 60.000 assistenti civici fanno già discutere. Il piano annunciato dal ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, con l’obiettivo di coadiuvare le autorità locali nel monitoraggio del territorio, ha scatenato le reazioni di molteplici osservatori.
“Essendo adulto…sono l’assistente civico di me stesso e non permetterò a nessuno di dirmi come vivere. Ora anche basta. Gli assistenti civici sono un insulto“. Attraverso questo acceso tweet il direttore del Corriere dell’Umbria Davide Vecchi ha manifestato il proprio dissenso per un’iniziativa che giudica lesiva alla libertà dei cittadini. Una perfetta sintesi del pensiero dei numerosi commenti sull’argomento apparsi oggi tra media e social.
Quali sono gli aspetti negativi del progetto annunciato ieri dal Governo? Davide Vecchi li ha spiegati ai microfoni di Stefano Molinari e Luigia Luciani.
Queste le parole di Davide Vecchi a “Lavori in Corso”.
Educazione civica al posto dei facilitatori
“Mi sembra una boutade priva di logica prevedere 60.000 persone che vanno in giro a dire agli altri come devono comportarsi. E’ surreale. Io lo trovo al limite dell’immaginazione.
Ci sono carabinieri e poliziotti preposti a questo. O la quarantena ha danneggiato senza alcuna speranza di recupero il ministro Boccia o è davvero incomprensibile come proposta.
Abbiamo recuperato la lettera che il presidente dell’Anci Decaro ha mandato a tutti i sindaci. E praticamente parla di volontariato. Sostanzialmente dice che: dato che i volontari della Protezione Civile, che sono stati impiegati in questi mesi per l’emergenza Covid, torneranno a fare quello che facevano prima, verranno sostituiti da altri volontari. Che lascia intendere che siano della Protezione Civile, ma questa non ne sa nulla.
Probabilmente i primi assistenti civici, che dovranno essere formati, saranno pronti a settembre-ottobre. Oltre ad essere un insulto a tutti gli adolescenti che sono stati i più bravi, tra 2-3 mesi avremo in giro questi facilitatori civici che non serviranno.
Più che dei facilitatori civici a ricordare che si fa questo e non si fa quell’altro, dovrebbero distribuire un po’ di educazione civica. Non è possibile che tutti si sentano liberi di giudicare e giudicare gli altri. Ma che ne sanno”!
Riforme attese da decenni
“Ci sono delle persone come le forze dell’ordine che devono ricevere più risorse. Siamo al quindicesimo Governo che promette risorse ed assunzioni per polizia, carabinieri e altre forze dell’ordine.
Guardate quello che succede nelle scuole. La ministra Azzolina ha detto che è in dubbio la riapertura delle scuole a settembre. Ma perché? Perché le scuole sono fatiscenti, non organizzate e ci sono classi che arrivano a 30-35 alunni. E anche lì si promette una riforma da decenni.
Adesso questo Governo, invece di approfittare dell’emergenza per tagliare alla radice questi errori, preferisce metterci delle toppe, far finta di nulla e girarsi dall’altra parte. Basta vedere anche quanti soldi hanno destinato ai monopattini e quanti alla scuola”.
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