“Sono pronto a fondare un partito pro Kolarov e Virginia Raffaele“, ma tralasciando la conduttrice di Sanremo sulla quale Ivan Zazzaroni ha solo lanciato una provocazione, la composizione del partito politico a sfondo calcistico per il calciatore serbo sembra assolutamente seria.
Il gesto che Kolarov ha riservato nella scorsa serata ai suoi tifosi, inchinandosi in modo molto ambiguo sotto il settore ospiti del Bengodi ha spaccato a metà i supporter giallorossi, così come i giornalisti sportivi. Si tratta però solo dell’apice di un bisticcio tra il calciatore e la tifoseria che dura da quei famosi insulti di Roma Termini di qualche giorno fa, quando proprio Kolarov rispose in malo modo a un tifoso che lo esortava a svegliarsi (calcisticamente).
Sulla vicenda dell’inchino prende invece posizioni estremiste il direttore del Corriere dello Sport: “A parte che vorrei sapere quanti tifosi ha insultato. Due? Tre? Quattro? In rappresentanza di cosa? La personalità è un talento nella vita e lui ha una personalità positiva“, ha detto Zazzaroni che ha poi inoltrato a Radio Radio Lo Sport un messaggio arrivatogli nella notte che dice di condividere appieno: “I campioni sono come Kolarov, perché hanno tre co***oni“. Il direttore prosegue poi sul politically correct che imperversa sul calcio moderno e che secondo lui finalmente qualcuno ha dissacrato: “Finalmente qualcuno dice come la pensa nel 2019. In una squadra come la Roma servono gli attributi come quelli di Kolarov, di De Rossi e di Dzeko. Lo dico pubblicamente, io stravedo per Kolarov“.
Il “partito” di Zazzaroni trova subito un segretario in Furio Focolari: “Kolarov è un giocatore straordinario. Un calciatore che ha un’esperienza internazionale, dopo essere stato alla Lazio ha fatto una manciata d’anni al City. E’ il difensore che ha fatto più gol in tutti i campionati europei. Su di lui noto una carenza comunicativa della Roma, potevano fare una cosa formale ma Kolarov è uno tosto, se ne frega di fare questa cosa e va bene così. Io mi iscrivo al partito di Ivan“.