Open Arms: la Giunta per le immunità del Senato ha deciso che Matteo Salvini “non era il solo responsabile” del blocco dei 150 migranti sulla nave della ONG. L’esito della votazione ha visto come decisiva l’inaspettata posizione dei Senatori di Italia Viva, che hanno scelto di non partecipare al voto, e della pentastellata Ricciardi, che ha votato in controtendenza con il suo gruppo.
Diciotti, Gregoretti, Open Arms: tre casi simili e tre esiti completamente diversi: com’è possibile? Cosa è cambiato? Sul risultato del voto della Giunta di oggi, grazie al quale il leader della Lega non subirà il rinvio a giudizio, Luigia Luciani e Stefano Molinari hanno chiesto il parere di Antonio Padellaro. Ecco cosa ha detto in diretta l’editorialista de Il Fatto Quotidiano.
Padellaro ► “Salvini in declino, i suoi nemici non lo ritengono più neanche degno di essere processato”
Diciotti, Gregoretti, Open Arms: quali differenze?
“Salvini quando fu sottoposto agli altri giudizi da parte del Parlamento era Ministro degli Interni, con una popolarità crescente e il tema dell’immigrazione era di grande impatto. In quel momento pagava anche la sua popolarità. Oggi la situazione è completamente diversa, siamo nel dopo covid e non credo che tra le priorità del paese ci sia ancora la lotta all’immigrazione clandestina. E soprattutto oggi Salvini è meno pericoloso… Terzo elemento, forse qualcuno ha evitato che facesse la vittima come ha sempre fatto in passato. Il voto di oggi sotto certi aspetti è il segno del declino di Salvini”.
Matteo Renzi
“Renzi formidabile giocatore di carte, ha giocato la sua carta. Non so che intenzioni avesse, non credo quella di fare un gioco contro Salvini. Lui ha come obbiettivo Conte, vuole tenere sempre la maggioranza sul filo del rasoio quindi aveva altre intenzioni. Oggi, ripeto, Salvini mi sembra indebolito. I suoi nemici non lo ritengono neanche più degno di essere processato davanti a un tribunale”.
Il centrodestra
“L’opposizione non tocca palla, non è oggi un’alternativa di Governo. Cerca improbabili spallate, come quella su Bonafede. Dov’è lo schema della maggioranza? Sono d’accordo… Ma dov’è quello dell’opposizione? Io vedo una guerriglia parlamentare e mediatica sostenuta soprattutto da quella che io ho definito la destra televisiva, dei conduttori che fanno il loro mestiere, ma che sono molto più incisivi della destra politica. Oggi un Mario Giordano, un Maurizio Belpietro o un Vittorio Feltri sono molto più efficaci nella loro critica al governo di quanto non lo siano politicamente Salvini e Meloni. Non parliamo poi di Berlusconi, che non ho capito in che campo sta giocando. Lui ha un punto di riferimento molto forte, l’Europa E’ forse ancora più europeista di quanto non lo siano i partiti di governo”.
Magistratura e caso Palamara
“Magistratura? Un verminaio che è venuto fuori sulle benedette intercettazioni. Anche se non hanno rilevanza penale hanno mostrato cosa sia diventata una parte della magistratura e come stia rischiando di guastare uno dei tre poteri, quello giudiziario, sui cui si fonda la Repubblica italiana.
Questo scandalo dovrebbe comportare una riforma. I membri togati del CSM dovrebbero essere sorteggiati in un elenco di personaggi che abbiano i requisiti necessari. Se ci affidiamo ancora al gioco politico i casi Palamara si intensificheranno. Il paese deve avere la garanzia che la magistratura non sia mossa da giochi di parti”.
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